pala

Quante volte papa Francesco ci ha messi in guardia dall’essere cristiani all’acqua di rose! Alcuni modi di riprendere i cristiani da parte di certi predicatori, ricordano Giovanni quando urlava evocando nientepopodimeno che il Giudizio di Dio: “Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile.” (Lc 3, 17). Mi concentro su questo oggetto. Il ventilabro, tradotto qui un po’ malamente con “pala”; ma la pala non è la stessa cosa del ventilabro! In realtà quello a cui fa riferimento il Battista era uno strumento formato da due asticelle di legno unite insieme da un gancio che le rendeva flessibili; il contadino sorreggendo una delle asticelle teneva l’altra sollevata in modo tale da percuotere il mucchio di grano raccolto e deposto sull’aia; veniva così fatta “volare” la raccolta alzando i chicchi che venivano liberati dalla pula, portata via dal vento. Il grano buono, più pesante, ricadeva sull’aia, purificato dalle scorie.

In sostanza l’immagine evocata da Giovanni ci fa capire che coloro che si salvano sono “chicchi” pieni e ricchi di buona farina, mentre coloro che si perdono sono “scorie”, pula leggerina e inconsistente portata via dal vento; i primi cioè sono persone ricche di una umanità segnata dalla presenza di Dio in loro, ricche di vita spirituale, di fede, di amore, di speranza; i secondi sono esseri umani “vuoti”, senza spessore umano, senza Dio, senz’anima… Convincente? Mah…

A dire il vero Gesù userà al riguardo un’immagine ancora più forte. Mi riferisco alle sue parole sulla “Geenna”; la valle di Hinnom che ancora oggi si trova ai piedi della città vecchia di Gerusalemme (ora però è un bel prato fiorito nel quale spesso, in estate, si tengono concerti e spettacoli!). All’epoca di Gesù era l’immondezzaio della città dove ardevano costantemente i fuochi che bruciavano i rifiuti; luogo impuro e schifoso, vietato agli ebrei (in effetti le immondizie vi venivano portate dai servi pagani) anche perché sotto il regno dei re Acaz e Manasse in essa si erano tenuti orribili sacrifici umani di bambini offerti al dio Moloch. Se Giovanni ci dice che coloro che non si salvano sono persone spiritualmente e umanamente vuote e inconsistenti, come la pula in balìa del vento, il “buon” Gesù rincara la dose. Attenzione, dunque! W la misericordia di Dio …però ci viene anche suggerito che il Signore Gesù, quando verrà, dovrà trovarci non mancanti e vuoti, ma ricchi di autentico spessore umano, quello cioè che è espressione del nostro essere a sua immagine e somiglianza e che attraverso la vera ricchezza umana rivela l’immagine e la presenza stessa di Dio che vive in noi. Non pula spazzata via dalla pala!

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo