orecchi

Per il vangelo delle piccole cose, oggi mi soffermo sugli orecchi di due donne fantastiche: Maria ed Elisabetta. Attraverso la loro capacità di ascolto i due feti: Giovannino e Gesù Bambino si misero a danzare!! Il termine orecchio indica l’importante organo fisico che, grazie all’ascolto, elimina l’estraneità e crea relazioni costruttive. Nella Bibbia pensate è menzionato 122 volte al singolare e 105 al plurale.

È un organo che accomuna animali e uomini. Perfino Dio ne possiede uno, stando ai salmi che si esprimono con antropomorfismi Lui porge l’orecchio ai poveri, a chi soffre, a chi è schiavo, alle persone che si convertono. Diciamolo è un gran dono di Dio alla persona umana. Che bello sentire la musica! Che bello parlare con un amico! Però la Bibbia ci avverte: c’è chi sente ma non ascolta, c’è chi ode ma non capisce! Qui le due donne sentono benissimo…anche quanto si muove nel loro grembo!

Gesù molte volte mette in guardia l’umanità: ci sarà la tentazione di non voler intendere. Chi sente, diventa responsabile di una risposta fedele alla parola udita. La Scrittura parla di orecchio chiuso, di cuore incirconciso. Accade quando non si ama. L’orecchio attento invece è fonte di vita. E funziona quando è connesso al cuore. Questi sono i veri pagani come li definisce Luca negli Atti: «O gente testarda e pagana nel cuore e nelle orecchie voi sempre opponete resistenza allo Spirito Santo; come i vostri padri, così anche voi» (7,51). Quindi non è tempo sprecato quello passato a farsi intendere da uno che ha difficoltà uditive, è più grave parlare ad uno stolto, ad un orecchio che nemmeno vuol sentire. Quante volte la Bibbia esorta a porgere l’orecchio ed accogliere la volontà di Dio! Non porgere orecchio equivale pertanto al rifiuto di Dio. Beati gli orecchi di Maria e di Elisabetta. Hanno felicemente accolto la volontà del Signore!

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo