Che belle queste parole di Gesù! Sono una promessa. Non la possiamo ignorare. È contenuto di fede, ma può costituire anche un nuovo orizzonte di vita, potrebbe dare senso a tutta la nostra esistenza: dare casa a Dio. In genere noi siamo preoccupati di essere accolti da Lui, di essere trovati degni di stare con lui… invece il desiderio di Dio – potremmo chiamarlo “il suo “sogno” – è di abitare in noi. Maria è stata “arca dell’alleanza” e ha portato nel suo grembo il Figlio di Dio. Noi se volessimo, potremmo essere la “casa” di Dio e diventare addirittura “teofori”, cioè, uomini che portano Dio nella propria vita. Detto questo però occorre ricordare che il Signore non sarà mai invadente con noi e che Lui ci lascia nella libertà di poterlo accogliere o meno. C’è un ‘opzione di fondo da operare, una scelta. La fede non può essere un’abitudine o una semplice adesione accettata dall’educazione ricevuta. La fede non è uno spazio da riempire tra tanti altri. Gesù afferma: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola”. Su quel “se” si gioca la nostra libertà. La decisione è nostra. Il nostro desiderio di essere raggiunti da Dio è condizionato dalla nostra libertà, dalla nostra disponibilità ad osservare la sua parola. Non è semplice obbedienza, non è neanche sottomissione, ma prima di tutto è conseguenza dell’amore. E chi ama si lascia condurre dall’amore. Non è romanticismo! Noi sappiamo che per ogni cristiano amare Dio significa lasciarsi orientare dalla sua parola. E tutto ciò ha un prezzo, a volte caro. Prima di tutto significa riconoscere con onestà cosa riempie il nostro cuore ed essere autentici su ciò che orienta la nostra vita. In definitiva significa chiedersi se siamo felici, se l’orientamento della nostra vita ci soddisfa.
Solitamente scopriamo che in realtà abbiamo il cuore occupato da mille altre priorità o passioni per cui intuiamo che difficilmente il nostro essere potrà dare casa a Dio.
Ammettiamolo sovente siamo abitati dal desiderio di successo, di potere, di denaro o siamo pieni di ansia nella ricerca del consenso. Spesso siamo accecati da luci che non sono quelli di Cristo. Abbagliano per un attimo ma non illuminano. Ma non lasciamoci prendere dallo sconforto e dal panico. Dio lo sa. E ci dà una ulteriore garanzia: anche nel momento della difficoltà, anche nel momento del fallimento, quando sarebbe giusto riconoscere la responsabilità di quanto si è seminato, Lui non abbandona e non cambia idea. Ha promesso. Infatti, rassicura: “il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa”. Gesù promette lo Spirito perché non si è mai abbastanza grandi per imparare l’arte di vivere e di vivere amando.
È come se davanti al grigiore di un muro invecchiato, si spalancasse uno squarcio, una finestra sull’azzurro del cielo, sul verde di un prato, sui colori di un giardino fiorito!