Il 2 ottobre 2024 si è aperta la seconda sessione dell’Assemblea sinodale dei Vescovi di cui riportiamo l’intervento integrale di Papa Francesco.
Il Papa cita il Concilio Vaticano II, che nella Lumen Gentium parla di un cammino da percorrere come popolo che “è segno e strumento dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano”, e “con e per ogni uomo e ogni donna di buona volontà in ciascuno dei quali lavora invisibilmente la grazia”. Un cammino nel quale sappiamo “di essere chiamati a riflettere la luce del nostro sole, che è Cristo”.
Per Francesco, l’essere radunati tutti insieme, dal Vescovo di Roma ai laici e laiche “è segno della disponibilità della Chiesa all’ascolto della voce dello Spirito Santo”, che guida i discepoli alla verità tutta intera. E sta guidando anche noi, conclude il Pontefice, “radunati per dare una risposta, dopo tre anni di cammino, alla domanda ‘come essere Chiesa sinodale missionaria e misericordiosa’”.
Il Sinodo dei Vescovi, nella forma voluta da papa Francesco, si è aperto nell’ottobre del 2021. Convocandolo papa Francesco ha invitato la Chiesa a interrogarsi sulla sinodalità: «Per una Chiesa sinodale: Comunione, partecipazione e missione».
Il termine “Sinodo” deriva dal greco syn-hodos, letteralmente “camminare insieme” è, infatti, un luogo per l’incontro dei Vescovi tra di loro, attorno e con il Papa che lo convoca quale strumento di “consultazione e collaborazione”. È dunque un luogo per lo scambio di informazioni ed esperienze, per la comune ricerca di soluzioni pastorali valide universalmente.
L’attuale Sinodo si presenta, nel suo svolgimento, con modalità inedite secondo un itinerario triennale articolato in tre fasi:
- la prima tappa (ottobre 2021 – aprile 2022) ha riguardato le singole Chiese diocesane.
- la seconda tappa, quella continentale (settembre 2022 – marzo 2023), ha avuto come finalità quella di dialogare sul testo del primo Instrumentum laboris (documento di base su cui si poggia la discussione del Sinodo). Ogni continente ha preparato una sintesi, base per la realizzazione del documento di lavoro per la fase universale, punto di partenza per la discussione dell’Assemblea Sinodale
- la terza e ultima tappa del cammino sinodale è quella della Chiesa universale (ottobre 2023). Una tappa fondamentale di questo percorso è la celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, di cui la prima sessione si è svolta nell’ottobre del 2023, mentre proprio in questi giorni si sta svolgendo la seconda seduta dell’Assemblea Sinodale, dal 2 al 27 Ottobre.
- All’ Assemblea Sinodale seguirà una fase di “implementazione”, cioè di riflessione e attuazione delle decisioni prese, che potranno portare ai cambiamenti emersi durante i lavori; Il secondo “instrumentum laboris” è il testo base su cui si stanno confrontando i sinodali. (https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2024/07/09/0560/01156.html). Il documento propone idee per avvicinare sempre di più la Chiesa alle persone, rispondendo alle esigenze di una maggiore partecipazione dei laici alla vita ecclesiale. Tra i temi principali: il ruolo delle donne, la trasparenza, la responsabilità.
L’originalità di questo Sinodo si riflette anche nell’organizzazione della sala “Nervi” dove sono allestiti tanti tavoli di confronto e di ascolto cui partecipano cardinali, vescovi, laici, giovani “facilitatori”; si intuisce una struttura non “piramidale”: anche il Papa siede ad uno dei tavoli, come tutti gli altri.
Il primo ottobre scorso, si è svolta inoltre una celebrazione penitenziale, presieduta da Papa Francesco nella Basilica di San Pietro, alla quale hanno preso parte tutti i partecipanti alla XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi.
La Liturgia penitenziale si è svolta secondo alcuni importanti momenti: un tempo di ascolto di tre testimonianze di persone che hanno subito il peccato (il peccato degli abusi; il peccato della guerra; il peccato dell’indifferenza di fronte al dramma presente nel fenomeno crescente di tutte le migrazioni) e la confessione di alcuni peccati a nome di tutti i battezzati. In particolare il:
- peccato contro la pace
- peccato contro il creato, contro le popolazioni indigene, contro i migranti,
- peccato degli abusi
- peccato contro le donne, la famiglia, i giovani
- peccato della dottrina usata come pietre da scagliare contro
- peccato contro la povertà
- Peccato contro la sinodalità / mancanza dell’ascolto, comunione e partecipazione di tutti.
Una bella celebrazione testimonianza di una Chiesa che vuole camminare insieme e che ha sempre bisogno di riconciliarsi. Il perdono costituisce l’attuazione fondamentale della Chiesa, perché ne sintetizza la sua natura e la sua missione. Confessare di avere peccato è la condizione di un nuovo inizio.
La veglia si rivolge in particolare ai giovani perché, ha spiegato il cardinale Mario Grech, segretario del Sinodo, “è a loro che è affidato il messaggio che la Chiesa è in questa dinamica di conversione” e perché, ha aggiunto il cardinale Hollerich “i giovani soffrono i nostri peccati e per i peccati della Chiesa”.
Ecco il video.