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Offendere

offendere

Del Vangelo di oggi, mi concentro solo sul versetto 45. Nel capitolo 11 Luca riporta ancora una volta uno scontro verbale con i farisei. Gesù non ha peli sulla lingua e li accusa ferocemente. Prende allora la parola un dottore della Legge, che forse voleva mitigare e salvare la situazione. Malauguratamente usa un verbo che mi sconcerta se rivolto a Gesù: ὑβρίζω.

“Dicendo queste cose, tu offendi anche noi!” Quel verbo è pesante. Rimanda all’orgoglio originario dell’uomo. E poi c’è quell’ “anche”… che denota una precomprensione. Quell’uomo che parla a nome degli altri, pretende di tirarsi fuori. è come se dicesse: fai bene ad irritarti con coloro che hanno svuotato di significato la legge di Mosè, ma perché te la prendi con noi che la amiamo e la facciamo rispettare?

Ed è abbastanza ilare che Cristo invece di quietarsi, rincara fortemente la dose accusandoli di incoerenza grande. Il verbo che scomoda Luca è pesante. Sì, vuol dire offendere. Ma anche di più. Allude ad uno che vuole violentemente fare un affronto ad un’altra persona.

Non so a voi, ma a me piace questo Gesù sanguigno, che si in…cavola! Reagisce soprattutto quando vede che viene disonorato il Padre suo.

Pagare le decime per la sensibilità del pio israelita era importante perché significava ammettere che l’uomo da solo non va da nessuna parte, sottolineava che ognuno di noi è un mendicante. Abbiamo bisogno del Signore per ogni cosa.

E, per esperienza personale, lasciatemelo dire. Non c’è niente di peggio che un mendicante arrogante e supponente. Questi farisei e dottori della Chiesa incarnavano una religiosità becera, bieca e meschina.

Dio ce ne scampi.