Quando mi soffermo a far memoria del cammino, mi chiedo cosa alla fine rimanga. Il tema oggi è ancora quello di domenica scorsa: la parabola della seminagione. È l’unica parabola commentata direttamente dal Signore. Quindi non si dovrebbe perdere tempo ad aggiungere una sola parola.
La spiegazione è chiara: il Padre semina la Parola, è sua l’iniziativa, lui desidera comunicare la sua Parola ad ogni uomo, ad ogni tipo di uomo. Perciò l’attenzione verte sul terreno: come accogliamo questa Parola? Con che atteggiamento?
Noi abbiamo avuto il dono per 22 anni di avere, come arcivescovo di Milano, il card. Carlo Maria Martini che – se sarà proclamato beato e santo (come io spero e prego) -, lo sarà per le virtù eroiche non tanto vissute da religioso prima e da pastore poi, ma come uno dei più grandi conoscitori e divulgatori della Parola di Dio, non solo alla diocesi ma al mondo intero. Non c’è continente dove non sia giunta la sua voce o un suo scritto.
Si sa, io sono di parte. Sono uno dei preti che Lui ha ordinato raccomandandoci non solo di pregare con la lectio biblica quotidiana, ma anche di insegnarlo agli altri. Che ne è stato di tutto quell’esempio? Di tutta quella abbondante predicazione? Di quelle raccomandazioni?
Io ricordo che Martini aveva nel cuore la versione di san Marco di questa parabola. Ne aveva fatto un documento mirabile: “Cento parole di comunione”. La parabola nella versione marciana infatti usa poco meno di un centinaio di parole per sintetizzare tutto. Ne uscì una visione di chiesa nuova, che guardava al futuro.
Dicono gli esperti che il contadino ebreo riusciva ad arrivare anche a moltiplicare il raccolto fino al 9 per uno. Qui Gesù esagera e sostiene che chi è docile alla Parola potrebbe raccogliere anche fino al 100 per uno!!
Ma noi non investiamo nella Parola. Investiamo nelle opere, nei fatti, nella concretezza. Però poi i risultati si vedono. Facciamo acqua da tutte le parti perché il minimo che si possa ottenere perdendo di vista la Parola, è l’automatico smarrimento motivazionale. Questo ci capita inesorabilmente e pare che siamo contenti così.
O card. Martini non smettere di pregare e di intercedere per noi!
Immagine: Carlo Fornara, Il seminatore, 1895, olio su tela. Tortona, Pinacoteca Fondazione Cassa di Risparmio