“T’incoronano dodici stelle, ai tuoi piedi hai l’ali del vento e la luna si curva d’argento; il tuo manto ha il colore del ciel” … È la strofa di un bellissimo canto popolare che ogni tanto anche io intono a conclusione della messa. Ci fa tessere le lodi di Maria assunta alla gloria del cielo e prendendo spunto dal passo dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo fissa in alcuni versi chi è la nostra Madre celeste e come ci piace immaginarla nel santo paradiso, vicino al suo Figlio Gesù e vicino a tutti i figli redenti dal sangue preziosissimo di Cristo.
Ma queste dodici stelle rischiano di depistarci. Io sono riconoscente alla Sacra Scrittura che ci ha lasciato nel mistero circa questo dogma che la Chiesa ha voluto mostrarci per credere alla partecipazione diretta di Maria alla Pasqua del suo Figlio.
La corona parla di regalità. E Maria è Regina, è fuor di dubbio. Però nell’Apocalisse c’è l’insidia del drago. E come dice Angelo Casati, pastore poeta e amico: «Sta a noi dare oggi un nome al drago rosso, alle forze del drago. Sembra che stia per fagocitare anche il bambino che la donna ha generato, ma il suo disegno di morte viene frustrato. Il figlio viene rapito verso Dio e per la donna Dio prepara un rifugio nel deserto. Come a dire che non vincono i disegni dei potenti, che non vince l’arroganza, non vince la morte. L’assunzione di Maria in cielo sembra ricordarcelo. Sembra ricordarlo a noi che, a volte con occhi smarriti e sgomenti, assistiamo alle vicende inquiete e tragiche del tempo, il nostro tempo. L’assunzione di Maria sta a dirci, che, come è avvenuto alla morte del suo Figlio, così anche nella sua morte il drago è stato sconfitto»
Liberaci, Signore, da questo drago!
E allora voglio omaggiare questa festa con la preghiera di San Giovanni Paolo II a Maria. Quelle dodici stelle sono raffigurate sulla bandiera europea. E sappiamo quanto fosse importante per papa Wojtyla la difesa dei valori cristiani dell’Europa. All’Assunta preghiamo così:
«Mostrati Madre della speranza e veglia su di noi!
Veglia sulla Chiesa in Europa:
sia essa trasparente al Vangelo;
sia autentico luogo di comunione;
viva la sua missione
di annunciare, celebrare e servire
il Vangelo della speranza
per la pace e la gioia di tutti»
Papa Giovanni Paolo II