Continua la disputa sul sabato. Gesù mette al muro i farisei condannando pubblicamente la loro ipocrisia. Tutti sanno che Gesù è fedele alla legge di Mosè. Tutti sanno che Gesù ama il sabato e la logica che gli soggiace. Lui è il paladino delle libertà, il difensore della dignità umana. Figurarsi! Coloro che lo vogliono far cadere hanno proprio la coda di paglia. E non ci riescono. Troppo potente il suo messaggio. Troppo forte sulla gente il suo carisma. E non osano fermarlo. Gesù è abituato, al contrario di loro, a mettere al centro non sé stesso, ma chi ha bisogno…che sia l’adultera, il bambino o come qui un uomo dalla mano inaridita…
È l’uomo ad essere al centro, non l’osservanza di una pur giusta regola! Dio ha donato agli uomini le regole perché essi siano più liberi! E allora questa umanità conquista.
Ritengo sia la manifestazione più alta della divinità di Cristo. Non a caso sarà l’accusa con cui viene condannato e giustiziato. Ha osato farsi Dio. Ha bestemmiato.
Allora mi chiedo: chi ha la mano inaridita in questo brano? Quel poveretto aiutato da Gesù o la folla intera che non sa tendere una mano, ma nemmeno un dito, per aiutarlo? Quella mano tesa accusa tutti i cuori inariditi, induriti, sclerotizzati, che rattristano Dio. Solo un cuore tenero e dolce può celebrare il sabato, il riposo di Dio. Delle altre forme di falsi riti Dio non sa cosa farsene. Gesù riesce a guarire la mano rattrappita di quell’uomo, ma non tenta nemmeno di sciogliere la durezza del cuore degli accusatori.
Quando leggo vangeli come questi, mi sembra che l’evangelista ci chieda… e tu da che parte ti schieri?
Immagine: Gesù e l’uomo dalla mano inaridita – Mosaico del 14° sec. Istanbul