“Io ho quattro figli e per me sono tutti uguali”: ho sempre sentito mia madre rispondere così ad amici e parenti che la elogiavano per avere un figlio, parroco e prevosto, addirittura “monsignore”! E lo pensava davvero. Anche se ho sempre avuto il sospetto che un occhio di “favore” spirituale l’abbia soprattutto per me…
È un tema interessante che emerge dal Vangelo di oggi. Per Gesù l’amore per i genitori e i parenti è sacrosanto. Figurarsi…la torah parla chiaro! Quindi non possiamo immaginarci un atteggiamento maleducato o sfrontato di Gesù nei confronti della sua famiglia.
Sta di fatto però che la fama delle sue stranezze e del clima di ostilità nei suoi confronti si diffondesse. E forse il desiderio di informazione e di protezione ha spinto i suoi parenti ad avvicinare Gesù, a cercarlo. C’è da ipotizzare anche una forza di dissuasione nei suoi confronti, magari lo volevano di nuovo in carpenteria che senza di lui, non era più la stessa…
O forse, ipotesi peggiore, i suoi cugini (i suoi “fratelli”) covavano segretamente in cuor loro di potersi avvantaggiare della fama di quel Rabbi, che poteva trasformarsi – se ben consigliato – in una “gallina dalle uova d’oro”! È inutile però lasciarsi fuorviare da ipotesi o addirittura forzature.
Semplicemente Gesù dichiara che l’ascolto della Parola e quindi l’appartenenza a coloro che credono al Regno di Dio vale molto di più di ogni vincolo, anche filiale, anche di sangue. Niente favoritismi. Forse i cugini, no… ma la Madre lo sapeva certamente. Fin da subito. “Quel Figlio non era per me!” – dice un famoso canto.
Immagine: Maria cerca di vedere Gesù