Sembra che Gesù tema lo sguardo dei suoi. Il fine osservatore (il medico Luca) lo registra. Teme l’ammirazione. Intorno lo guardano tutti estasiati per il molto bene che compiva. Gesù sa e teme. Perciò parla. Anticipa.
Mi sono sempre chiesto in cosa consistesse l’onniscienza di Dio. Dio sa tutto. Il Figlio dunque partecipando in tutto delle cose del Padre, sapeva tutto anche lui? Mmmmmmm…
Non mi convince tanto. Non mi piace un Gesù dalla scienza infusa. Che noia!!! Ma se è incarnato quel Verbo, avrà posseduto tutte le prerogative dell’umanità, quindi anche i limiti. E noi uomini non sappiamo tutto. Eppure, Gesù sa.
Il verbo del sapere è collegato al verbo degli occhi. Gesù sa perché ha visto. Ricordiamoci del suo sguardo al giovane ricco. Ricordiamoci di Natanaele. Gesù ha uno sguardo profondo sulle persone, sugli eventi, sulle cose. La gente si sentiva fotografata dentro.
Ora lo applaudono. Ora lo ammirano. Ma presto lo abbandoneranno. Presto grideranno: “Crucifige!”
Gesù sente che il clima attorno a lui è cambiato. Proporzionalmente alla sua fama, all’amore delle persone che camminano giorni interi per ascoltare la sua parola, cresce anche l’avversione, l’odio verso di lui. Il cerchio si chiude.
Allora riflette e condivide le sue sensazioni. E la sua decisione: andrà fino in fondo, costi quel che costi. È determinato, il Maestro. All’orizzonte si intravede la croce… Forse cerca di condividere quel segreto perché è troppo pesante da portare. Ma i suoi non capiscono. Ognuno deve portare il proprio carico di dolore. Nemmeno al Figlio dell’uomo è stato risparmiato.
Immagine: Gesù arrestato nell’orto degli ulivi