Allattare

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Pensava di fare un complimento molto tenero. E in effetti la scena che evoca questa mamma che dalla folla elogia Maria, è tenerissima: “Beato il seno che ti ha allattato!” – esclama. Di per sé mossa da sacrosanta invidia, quella mamma – chissà – avrà avuto delusioni o amarezze dai propri figli – ammira in Gesù una persona così “divina”; la Parola di Gesù la riempie di entusiasmo che esterna in quel modo, alzando la voce nella calca, il suo amore.

Gesù sente. Se ne accorge. È stato come interrotto. Avrebbe potuto far finta d niente, come spesso accadeva con i mormorii e i cattivi pensieri nei suoi confronti. Ma invece si blocca, quasi divertito. O commosso. Interrompe il suo annuncio, un poco stupito da quell’intervento. Io voglio pensare (ma Gesù mi perdoni) che abbia provato quello che provo anch’io quando per parecchie settimane non telefono a mia madre, per parecchi mesi non trovo il tempo di andarla a trovare… adducendo come scusa le troppe cose da fare.

Sicuramente la Madonna avrà sofferto in quei tre anni per non aver vicino suo Figlio. Però era anche stata preparata, avvertita: “Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre?” Forse Gesù in quel momento pensò proprio a sua madre, a quando lo allattava, lo teneva sulle ginocchia, lo baciava, lo accarezzava…come fanno tutte le mamme. Avrà provato nostalgia, tenerezza, mancanza, senso di colpa? Non lo sappiamo.

Sta di fatto che coglie al balzo anche questo imprevisto momento per evangelizzare. Sembra smorzare l’entusiasmo di quella donna, lo ridimensiona. E dà a tutti una precisa indicazione. Siamo sua madre, se ascoltiamo la Parola. Nutriamo il corpo di Cristo, lo allattiamo… se obbediamo e mettiamo in pratica. È bellissimo. Tutti possiamo appartenere alla famiglia di Cristo. Non sono più i vincoli di sangue a contare.

E solo chi è molto raffinato nell’intuizione, può ammettere anche un’altra cosa. Luca, il grande cantore di Maria, il preciso pittore di Maria, intende sottilmente fare un complimento alla Vergine. Forse. Lasciatemelo dire.

Chi più di lei in effetti è stata capace di ascoltare, di obbedire, di mettere in pratica la Parola?
E allora quella mamma…ci aveva proprio azzeccato! Beata te, o Maria, non solo perché hai offerto i tuoi seni alla poppata di Gesù bambino, ma soprattutto perché hai reso credibile e possibile il suo intervento di salvezza.

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo