Proprio domenica scorsa ho pronunciato questa parola per il battesimo della mia pro nipotina Virginia. Ci si avvicina, si toccano le orecchie e le labbra del catecumeno ormai immerso nel mistero di Cristo, augurando di poter sentire presto la Parola di Dio, capirla e amarla per poter crederla, viverla per poterla annunciare.
La pronunciava Gesù nel suo dialetto aramaico: “Sciogliti, apriti!”
Come nel brano proposto oggi dalla liturgia. Il sordomuto, per essere guarito, viene spinto verso una relazione personale con Gesù. Spesso nei vangeli la folla è simbolo di ostacolo o di insipienza, addirittura di volubilità…
Se vogliamo veramente essere guariti da Gesù, occorre coltivare un rapporto personale con lui… ma quanto è difficile nella nostra società difenderlo e tutelarlo dai condizionamenti. Anche quando fossimo vigilanti e sul pezzo, siamo plagiati dai sempre più subdoli e diffusi influencer. E nonostante pensiamo di essere noi i protagonisti della nostra esistenza, non ci accorgiamo nemmeno di quanto invece siamo manipolati.
Soprattutto nel campo della fede, dove siamo particolarmente sprovveduti e ignoranti, viviamo di stereotipi, di frasi fatte trasmesse continuamente da generazioni…
Forse oggi meno di un tempo, ma ancora sussiste il “rispetto umano”. Il disagio che si prova a dichiarare pubblicamente che siamo cristiani, credenti, praticanti, convinti. Ci accorgiamo che ci prendono per “talebani”. Ci darebbero fastidio i sorrisetti e le occhiatacce fra colleghi, ogni volta che diciamo quello che pensiamo.
Devo dire che il papa Francesco su questo, ha coraggio. Ha smosso molto le acque. Provoca e spesso ottiene risultati con la sua spontaneità e franchezza. I suoi “fuori programmi” sono noti e mi fanno sorridere, perché si capisce bene quando il discorso è stato fatto a tavolino e quando lui, non può trattenersi, e dà la sua versione…spesso improvvisando. Risulta simpatico alla gente.
Ma basta superare la soglia della simpatia e della reazione emotiva, di pancia, ed ecco che il cristianesimo torna ad essere visto come una fede reazionaria e conservatrice, ottusa e moralista.
Basta chiederlo ai giovani, a quanta fatica fanno a prendere le misure con le scelte dei coetanei i quali si guardano bene dall’aprirsi alla gioia del vangelo.
Diciamolo francamente: è purtroppo ancora imperante la logica di chi ritiene che il cristianesimo sia roba da donnicciole della messa prima, vecchiette e beghine, paolotti e baciapile… tant’è che questo linguaggio viene fuori anche quando la gente pensa di fare complimenti: “Sa, don Massimo, io non sono mai stato un baciapile però quella sua predica… oppure: “Lo sa? Non sono un paolotto che corre in chiesa tutte le volte, ma questa domenica mi è proprio piaciuto…”
Io incasso. Ma fremo. Baciapile? Paolotti? Ma di cosa stiamo parlando?
Effatà, apriti, sciogliti…!!! Non ti accorgi che sei legato, bloccato, pieno di condizionamenti e menzogne… Altro che libero…
Certa gente però preferisce rimanere sorda e muta.