Giona della balena

giona

Per sdrammatizzare le pagine nelle quali Gesù dà risposte sferzanti, perché fortemente deluso dall’atteggiamento degli uomini… propongo di rispolverare nella nostra memoria di bambini questo canto che sicuramente abbiamo imparato, forse all’asilo, all’oratorio, dagli scout…perché è una di quelle filastrocche simpatiche accompagnate da gesti per un ballo allegro… Canticchiamola, se la conoscete…

Giona nella balena felice fu
benchè in prigion
perché, sebbene in pena,
potea mangiar
dello storion
ma il terzo dì
lo vomitò
senza pietà…

Torniamo seri. Maledettamente seri. Gesù si rifiuta di concedere segni. Non ne saranno dati, se non quello di Giona. Cioè?

Gesù è deluso dall’indifferenza, dall’imbarazzo, dallo scetticismo che proprio i suoi famigliari e chi lo conosceva dall’infanzia dimostrano nei suoi confronti. Solo i lontani, i pagani, i peccatori sembrano accogliere con entusiasmo la sua Parola. Gesù, come un Giona al contrario. Almeno i Niniviti si convertirono per credere alla predicazione del profeta fuggitivo e codardo.

Noi cristiani cantiamo canzoncine che sembrano stupide. Ma io fin da bambino so che Giona è segno della risurrezione di Cristo, ben più importante di qualsiasi altro segno o miracolo.

Sono stato educato a non tentare Dio, a non ricattarlo. Dammi un segno e ti crederò! Come a dire: tu Gesù non mi basti! Voglio delle sicurezze. Voglio sempre di più. Non funziona così…

Giona nel sol leone
felice fu,
perché un piantin,
lo riparò,
dal gran calor,
ma un brutto dì,
un vermicel,
glielo seccò senza pietà …

Non ci si deve abituare alla profezia. Per sua stessa definizione dovremmo averne un sacrosanto rispetto e saperla riconoscere appena si affaccia. Invece noi solitamente siamo pieni di resistenze, di ovvietà, di meschinità, calcoli e precomprensioni che ci impediscono di ascoltare tout court chiunque dica una cosa fuori dal coro…

La regina di Saba si era scomodata per rendersi conto se quello che dicevano di Salomone fosse almeno in parte vero…

Eh, qui c’è in ballo molto più che Salomone.

Don Massimo

Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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