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Comprarsi una spada

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Di tutto il Passio che oggi, Domenica delle Palme, viene proclamato nelle chiese, riprendo solo questa espressione che mi ha sempre colpito: “Vendere il mantello e comprarsi una spada”. Luca usa un termine tecnico: Μάχαιρα che indica un coltellaccio. È un momento veramente tragico. Siamo arrivati al limite. Fra poco la stretta attorno a Gesù si manifesta in tutta la sua drammaticità. Delle due spade che gli apostoli dichiarano inopportunamente di avere, una la userà proprio Pietro per recidere di netto l’orecchio del soldato che osa mettere le mani addosso al Maestro. E l’altra non lo so.

Gesù sta facendo sintesi. Ancora insegna, mentre è vicino alla morte. Ma è una notte visitata da Satana. Notte di fraintendimenti. Sta richiamando ancora la povertà assoluto. Lui si sta lasciando svuotare. E lo farà fino all’ultima goccia di sangue. Però c’è una correzione nel suo dire. Allora quando aveva mandato in missione i suoi a cui non era mancato niente, aveva chiesto di possedere quasi niente. Ora raccomanda di avere una borsa e soprattutto una spada, un’arma da difesa. Perché? Alla povertà assoluta pare che qui Cristo preferisca altro. Ma cosa? La violenza? L’autodifesa? La determinazione?

Perché vendere il mantello che in caso di povertà assoluta, è tutto ciò che può mantenerti in vita? Serve da coperta, da casa, da materasso…è tutto! Ebbene, anche quel tutto vendilo e comprati una spada.

La spada è arma di attacco, serve per vincere il nemico, perché per difesa è meglio lo scudo o ti chiudi dentro a chiave; la spada è proprio per uccidere, abbiamo bisogno della spada per uccidere che cosa? E dobbiamo investire tutto in questa spada.

Non lo trovo facile da spiegare. Gesù solitamente raccomandava la pace, l’amore, la gioia, la fraternità. Sono confuso. Ci rifletto. Forse questa spada è la Parola stessa? Spesso è definita così: a doppio taglio che penetra e fa male. Gesù poco prima della sua Passione ci raccomanda ancora una volta la Parola di Dio che uccide la menzogna, che uccide la sfiducia. E la vera menzogna e la vera sfiducia è nell’amore di Dio per noi per cui adesso devi avere proprio la fede assoluta nella Parola di Dio che ti ama e devi comprare questo e rinunciare a tutto. Io capisco così. È facile credere quando tutto va bene. Ma quando perderai tutto? Borsa, bisaccia, mantello e perderai anche la tua faccia e perderai tutto il prestigio che hai, la buona immagine che hai di te, l’autostima… quando i tuoi stessi sbagli, gli errori di tutta una vita ti sfibrano… allora avrai questa spada che è la Parola di Dio, di un Dio che ti ama gratuitamente e nonostante tutto. Questa è la fede di cui si parla oggi, quella che non viene mai meno.

Perché adesso viene il momento decisivo in cui Gesù dice: si compie in me tutto ciò che è stato scritto. E qui si vede se invece che disperare, anche di noi stessi… iniziamo veramente ad amare Gesù e a lasciarci amare.

Don Massimo

Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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