cinque

Διαμεμερισμένοι. Diamemerismenoi, cioè divisi. Dice proprio così oggi Gesù. Non sono venuto a portare pace, ma divisione. In una casa di cinque persone, è sicuro che saranno divisi fra loro. Rapporti conflittuali fra tutti. Due contro tre. Padre contro figlio. Suocera contro nuora. Sono parole evidenti e misteriose.

È una citazione da Michea 7, 6 dove si parla della fine del mondo. Dov’è che finisce il mondo? È quando i padri sono contro i figli e i figli sono contro i padri, cioè non c’è più la trasmissione della vita. Il padre, che è quello che trasmette tutto al figlio, non gli trasmette più niente, vorrebbe farlo fuori. Il figlio, che deve ricevere, non
vuole più ricevere niente e vuole far fuori le sue radici.

Mi vengono in mente i figli di certi genitori. Se sono famosi politici poi, godo e mi rammarico insieme. Hanno passato tutta la vita a fare i moralisti con gli altri e non sono stati capaci di educare i loro figli. O quella povera e ignorantissima mamma che lascia morire di stenti la sua principessa di diciotto mesi per assicurarsi il futuro con un improbabile compagno di vita. Mi parte di poter dire che Gesù accusi l’uomo di non essere più capace di discernimento. È rappresentato il caos assoluto nelle relazioni verticali, il padre e il figlio (e anche suocera e nuora è dello stesso tipo, no?). Questo è il segno della fine del mondo che per sé c’è stata fin dall’inizio. La prima relazione che c’è stata tra il Dio Padre e l’uomo com’è? È stata così: l’uomo ha considerato Dio come un nemico ed ha sempre fuggito questa inimicizia fuggendo da Dio. Gesù è venuto proprio a risolvere questo problema affidandosi al Padre nonostante la volontà contraria che lui aveva come uomo. Il suo primo discernimento sarà quello di vincere la radice del male che è questa non fiducia in Dio.

Non fiducia in chi dà la vita.

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo