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Arresto

arresto

Gesù ha paura. Fugge via. Non è ancora giunta la sua ora. Sembra dirci che non è ancora preparato. Ma dalla storia della salvezza si sa che tutti gli uomini del Signore, quasi tutti, fanno una brutta fine. Anche il Battista, quale ultimo dei profeti, si avvia al martirio. Viene però usato qui, nel vangelo di oggi un termine particolare. Quindi come passaggio della narrativa ci accontentiamo di un “venne arrestato” …ma forse in gioco c’è altro se il termine scelto da Matteo è “fu consegnato” (lo stesso impiegato per il tradimento di Gesù).

Anche Giovanni viene consegnato. In ballo c’è il valore della custodia, della resa, del dare la vita per difendere la vita, la libertà, il messaggio della salvezza. E di fronte a questa triste notizia, Gesù non interviene. Lascia che le storture umane servano per il disegno di Dio. E sta scritto: “Se ne andò in Galilea…”. Cioè praticamente fugge. Gesù che scappa. Interessante tema teologico. Ma scappa perché è un codardo? A Cafarnao, Gesù passerà molto tempo. In preparazione. Non si capisce bene chi dei due è più…in arresto. Lui che un giorno dirà: “… non voglio che si perda alcuno di quelli che mi sono stati consegnati nella mano” (stesso termine!) Ma riflettiamo: chi è più arrestato, bloccato, tradito?

Il Battista che si è arreso (altra possibile interpretazione) e che se ne sta in carcere e che attende il martirio? E noi sappiamo quanta vita c’è nel martirio perché è la forma estrema di libertà. Dal sangue dei martiri è nata – risorta – la Chiesa, per esempio. Oggi come allora. È apparente sconfitta.

O è più “bloccato” Gesù che ancora non ha avuto modo di iniziare il suo ministero? Penso che non stia più nella pelle, per farlo. A Cafarnao Cristo freme. Questo è il senso del momento di incertezza iniziale. È il passaggio da Israele alla vita nuova del Vangelo. É un passaggio delicato e non ci si poteva permettere di stroncarlo sul nascere.

Con dolore oggi il mio pensiero va a tutti gli uomini e le donne che stanno in carcere. Io penso che colpevoli o innocenti, in attesa di uscire o ergastolani, con reati di poco conto o con le mani lorde di sangue e di corruzione…tutti coloro che vengono arrestati, possano contare su Gesù. Si convertano. Si lascino raggiungere. Oltre le sbarre, c’è ancora l’azzurro del cielo. Battista lo guardava. Ed era consapevole del dono della vita che ridonava al Padre, per l’affermazione della verità vera: Gesù.

Don Massimo

Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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