Molte parabole ben costruite da Gesù spesso presentano contraddizioni. Hanno spesso qualcosa di strano: il padre che non rimprovera il figlio prodigo, il pastore che lascia ben novantanove pecore per preoccuparsi solo di una, il samaritano che agisce meglio del sacerdote e del levita, ecc. Generalmente questi aspetti strani o sorprendenti – oserei dire improbabili – sono voluti.
Nascondono una chiave di lettura, solitamente fondamentale. Così, nella parabola delle dieci vergini ci sono varie cose poco credibili, che di solito non succedono: di notte non ci sono negozi aperta; nelle feste di matrimonio frequentemente aperte a tutto il villaggio non si usava chiudere la porta; in situazioni normali, lo sposo non invita alle nozze persone che non conosce. È proprio per questi aspetti strani che passa il filo centrale dell’insegnamento della parabola. Lo sposo della parabola è lo stesso Gesù, che arriva repentinamente di notte. È quello che il contesto di altri testi dei vangeli e dell’AT suggeriscono. Nella conversazione con la samaritana Gesù dice che aveva cinque mariti e che quello che ha ora, cioè il sesto, non è vero marito. Il settimo è Gesù, lo sposo vero (Gv 4, 16-18). Finché lo sposo sta con i suoi discepoli essi non hanno bisogno di digiunare (Mt 2, 19-20). Fin dai tempi del profeta Osea, VIII secolo avanti Cristo, cresceva nel popolo la speranza di poter giungere un giorno a una intimità tale con Dio simile all’intimità dello sposo con la sposa (Os 2, 19-20). Isaia dice chiaramente: è desiderio di Dio essere il marito del popolo (Is 54, 5; Ger 3,14), gioire con il popolo come uno sposo gioisce alla presenza della sua sposa (Is 62, 5). Questa speranza si realizza con l’arrivo di Gesù.
Quando Gesù fa la sua entrata nella vita delle persone, tutto deve ritirarsi, perché desidera essere lui è lo sposo. Il “Non vi conosco!” così severo è semmai la scelta di non approfittare della salvezza, l’autoesclusione di chi non sa vigiliare. Per la mancanza di impegno e di serietà, le cinque giovani stolte mostrarono chiaramente che ancora non erano pronte. Avevano bisogno di altro tempo per prepararsi: “Vigilate, perché non sapete né il giorno né l’ora.” Non sciupiamo il tempo, procuriamoci l’olio…