Nel Vangelo delle piccole cose ci si accorge anche dei termini che solitamente passano inosservati. Oggi prendiamo in considerazione il consiglio di Gesù che si fidava evidentemente del sistema bancario. Al di là dell’ironia – cioè se ci si debba fidare ancora delle banche o è meglio tornare a nascondere i risparmi nel materasso o sotto la mattonella… – il tema per nulla ridanciano è la paura. La parabola di oggi ci vuole far venire la paura della paura!!!
Più di una volta il “non abbiate paura” evangelico apre le porte a Cristo. Qui si stigmatizza la chiusura del cuore e la non accettazione del Signore. Pare ci venga detto: “Se cedi alla paura diventerai come questo poveretto! Pauroso e inetto!”
Cerchiamo di capire: Gesù con sincerità riconosce al mal capitato una sufficiente conoscenza. Gli dice: “Sapevi che io sono un duro! E perché non sei andato dai banchieri? Almeno avrei avuto un interesse!!”. Simpatico il volto umano tratteggiato da Gesù. Dio sarebbe uno a cui interessa il vil guadagno? Fa specie che Dio sia interessato all’interesse!! Eppure è proprio così! È vero. Dio ha molto interesse che fruttifichi il nostro talento, perché il nostro talento è la nostra identità di figli. Se non matura nulla, distruggiamo noi stessi. Quindi per quanto poco sia, almeno una minima risposta, ci affiderà ad altri: fai quel che vuoi, non riesci ad amare, ma almeno fai qualcosa! Forse almeno i tentativi conteranno davanti a Dio! Non guarda ai risultati. Dio guarda alle intenzioni, alle buone intenzioni. Nella parabola corrispondente di Luca si dice addirittura che il malcapitato non seppellisce semplicemente la moneta, ma la avvolge in un qualche
modo, in una stoffa bianca che ricorda tanto il sudario usato per avvolgere i morti, cioè proprio qualcosa di mortifero. Il timore, il terrore che gela, far diventar freddi, come morti, non certo creativi. Non lasciamoci bloccare dalle paure. Nella paura la vita muore. Infatti viene tolto il talento perché se uno non risponde all’amore con l’amore, è come se lo buttasse. In lui il dono di Dio muore e si perde tutto. Ecco perché al contrario a chi ha, sarà dato ancora di più perché più ricevi amore e più ami. Più ami e più ricevi amore. A chi invece non ha amore, sarà tolto anche quello che ha; non rispondendo all’amore, lui stesso muore all’amore.