Se ci addentriamo a volere una spiegazione sulla stella di Betlemme, rimarremmo completamente delusi su tutti i fronti.
Si ricordano le liti fra francescani e ortodossi quando vollero collocarla sul luogo esatto della nascita di Gesù a Betlemme, causa di rapine e di negoziati… questa non è la “sua” stella.
Sarà meglio rivolgersi alla astronomia? Ma nemmeno per sogno! Tanta confusione fra gli esperti! Nemmeno la Haley documentata fin dal 240 a.C. sembra essere la stella di Gesù! Tante corrispondenze…ma di fatto passò troppo presto…il 26 agosto del 12 a. C.
Ecco allora che altri studiosi si orientano verso una congiunzione di pianeti, in particolare quella tra Giove e Saturno avvenuta, sempre secondo i calcoli astronomici e i dati offerti da un papiro egiziano (la cosiddetta “tavola di Berlino”) e dall'”almanacco astrale” di Sippar (Mesopotamia) su tavoletta, nel 7 a.C. e precisamente il 29 maggio, il 29 settembre e il 4 dicembre. Le ipotesi si affollano e oscurano sempre più la stella di Betlemme riducendola quasi ad una controversia tra astronomi. Non è la stella di Gesù!
E allora forse è vero quanto afferma padre Lagrange: “Sulla stella di Betlemme ci può dire molto di più la teologia che non l’astronomia”. Sappiamo infatti che a più riprese nella tradizione biblica e in quella giudaica la stella è un segno messianico.
Allora, se non riusciamo ad identificare nelle mappe celesti la stella dei Magi, riusciamo però a vederla e a seguirla, se abbiamo lo sguardo puro e limpido dei Magi. “Il popolo che camminava nelle tenebre – scrive Isaia (9, 1) e lo abbiamo sentito ripetere nella liturgia del Natale – vide una grande luce, su coloro che abitavano in terra tenebrosa una luce rifulse”.
Questa è la “sua” stella. Punto.
