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Veleno

veleno

Oggi si parla dei segni del Risorto. L’Evangelista ne elenca alcuni. Il quarto riferito ai discepoli: “se berranno qualche veleno non recherà loro danno”. Ciò che noi mangiamo e beviamo è il luogo della nostra fragilità e dipendenza. Mettiamo l’esterno dentro di noi che diventa noi, la nostra condizione per vivere. L’esterno può essere cibo ma può essere anche veleno: non lo sappiamo mai finché non ne vediamo l’effetto. Il massimo dei disturbi della nostra società, non a caso, è quello della nutrizione, sia nella forma dell’anoressia che della bulimia o dell’obesità perché abbiamo un rapporto disturbato nella gratitudine e dipendenza o indipendenza dall’esterno. Quindi i demoni sono la mia interiorità, le lingue, la comunicazione, il prendere in mano i serpenti è il dominio della realtà, il bere qualche veleno è la relazione dall’esterno verso di me.
Dobbiamo dunque fare i conti con il veleno che c’è e ci sarà sempre, o in noi o fuori di noi. Sapete qual è il simbolo che identifica le farmacie? Un serpente che si attorciglia su un bastone. L’interpretazione comune riconosce in questo simbolo il bastone del dio Asclepio, il dio della Salute. Il serpente, dato che ogni anno cambia la vecchia pelle, è adatto a indicare il miglioramento ottenuto grazie alle cure mediche, mentre la verga simboleggia l’azione dell’uomo nel somministrare le cure degli uomini.
La Bibbia ha però scelto il serpente come animale che provoca la morte con il suo veleno, ma anche capace di neutralizzare il veleno stesso. Andatevi a guardare la pagina di Numeri. In effetti il termine greco che indica il veleno del serpente ha a che fare con la farmacia: farmacos, appunto. Usato in tempi e modi opportuni il veleno del serpente, diventa miracolosamente un farmaco. Se ci pensassimo, scopriremmo che non è una cosa stupida. Sappiamo bene che per vincere una malattia si inietta nel corpo malato il virus della malattia stessa in modalità opportune. È il veleno stesso che “ci guarisce”.
Ora pensiamo a Gesù. Cosa fa Gesù per vincere il virus del peccato che dilaga nell’umanità? Si fa Lui stesso virus, si fa lui stesso peccato e si lascia iniettare nell’umanità moribonda attraverso la Croce. Come Mosè nell’Antico Testamento ha innalzato il serpente, per vincere il morso del serpente, così Gesù viene innalzato sul palo, sul bastone della Croce.
È Lui il vero Dio della Salute, della Salvezza, il vero Farmaco dell’immortalità.

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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