Gesù è attento. Ogni suo insegnamento sembra che parta dall’esperienza reale. Come molte sue parabole. Oggi non si tratta di un racconto. Ma di un fatto, un gesto. Lo sguardo di Gesù sa andare oltre e vi intravvede qualcosa di Dio. Allora convoca solennemente i discepoli perché si mettano in ascolto e in contemplazione del magistero di quella donna. La povera vedova in cattedra. Altro che i dottori del tempio!
Fra l’altro Gesù sceglie una donna, non un uomo. È dunque una scena caratterizzata da una polarità che non può passare inosservata. C’è il gruppo maschile e la donna, i molti e la donna sola, i ricchi e la povera, gli oppressori e la donna oppressa, quella che fa parte dello strato più basso della società e quelli che hanno onorabilità, reputazione, importanza, e possono nutrire le ambizioni di essere sempre al primo posto, in vista, nei primi posti, davanti agli altri. Primi posti, primi seggi. Noi la conosciamo la logica di Gesù: “I primi saranno gli ultimi”
Da cosa sarà rimasto colpito il Maestro? Probabilmente dalla totale assenza di ostentazione. Gesù la nota e vede anche la cifra irrisoria. Conosco gente che dona un centone, ma lo nasconde dentro un 5 € arrotolati per non farsi vedere, nemmeno da colui che gli tende il cestino delle offerte durante la messa…
Cosa sono quegli spiccioli gettati nel tesoro? E quale tesoro? Gesù disse: “Là dov’è il tuo tesoro, ci sarà anche il tuo cuore!” Quei centesimi sono tutto per la donna. Per gli altri i vari centoni rappresentano il superfluo! Questa è la differenza!! Il dono della donna, il suo obolo, può essere giudicato inutile, ingiusto, perfino stolto… eppure Gesù fa di quel gesto un atto magisteriale ricordato per l’eternità. Questa donna diventa l’icona dell’autentico donatore, il simbolo della gratuità e della follia dell’amore. Quel tempio che Gesù aveva definito “spelonca di ladri” oggi per merito di quella donna diventa l’altare dove il sacrificio della anziana vedova diventa presenza reale. E Gesù riconosce in lei un cuore che ama in modo totale il Signore: un gesto profetico. Tesoro eucaristico, oserei dire.