Conferens

conference

L’ultimo versetto della pericope evangelica di oggi, primo giorno del nuovo anno ricorda come la Vergine Benedetta custodiva tutte queste cose nel suo cuore. Per capire bene occorre però andare un po’ più indietro al testo greco. L’espressione resa con “meditandole” in latino suona, conferens in corde suo, ma in greco ha un’eco tutta particolare. L’evangelista scrive infatti συμβάλλουσα ἐν τῇ καρδίᾳ αὐτῆς (symballousa en tē kardia autḗs). È proprio quel symballousa che ha provocato la mia riflessione odierna: si tratta di un participio presente del verbo syn-ballō, ossia metto-assieme, da cui deriva anche il più comune termine “simbolo”, ciò che aiuta a mettere-insieme due realtà all’origine separate. Dunque l’unione ineffabile che si compie in Maria fra le due nature, umana e divina, del Figlio incarnato, è l’unità che ha permesso alla Verità stessa di camminare fra noi. L’unità dunque, ancora una volta, presuppone la Verità e alla Verità conduce.

Ma quel verbo greco ha anche un altro uso nel greco del Nuovo Testamento: dà origine al termine διάβολος (diabolos), che può designare sia il nemico in senso mondano, sia, in maniera molto più pregnante, il Nemico per eccellenza. E porta all’esatto opposto: la disunione, la discordia, la separazione, la calunnia. Tanto la Madre di Dio unisce Dio all’uomo, generando in maniera indicibile Colui che è al di sopra di ogni essere, tanto il Diavolo, che non è che divisione e disamore, divide, spezza e distrugge.

Perciò concludo con un’espressione di Guglielmo di Saint-Thierry: “Ogni giorno bisogna far scendere nel ventre della memoria qualcosa della lettura quotidiana, da digerire con fedele cura, e, rievocato, da ruminare con più assiduità; qualcosa che convenga al nostro proposito di vita, che favorisca l’attenzione a Dio, e trattenga l’anima dal disperdersi in pensieri estranei.”

Il mio maestro e padre, cardinal Martini usava il verbo della ruminazione per definire questo conferens. Infatti i padri della spiritualità monastica hanno sempre amato l’immagine della ruminazione per descrivere il lavoro di meditazione interiore della Parola di Dio a cui ogni persona consacrata dovrebbe applicarsi per alimentare quotidianamente la sua vocazione.

O Maria Santissima, insegnaci a “ruminare” bene la Parola di Dio!!!

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo