Non ho mai dato spazio a questo termine preso dal linguaggio giuridico, ma per il vangelo delle piccole cose a cui vi ho abituato, oggi lo faccio. Prendiamo in considerazione la chiusa dell’evangelista Giovanni. Se voi notate nel Vangelo, nel finale, si parlava di questo discepolo che è il testimone oculare, che ha scritto il quarto vangelo. Diche che ha raccolto notizie perché voi crediate, e ha usato il “noi” della comunità che ha accolto la testimonianza e dice che è vera. Specifica la scelta fatta perché il materiale da raccogliere sarebbe stato immenso. A questo punto noi dobbiamo ammettere una cosa. Come diceva e ribadiva il card. Martini, ci sono quelli che credono di credere, quelli che credono di non credere e c’è in ciascuno di noi il non credente e il credente, ed è molto bene lasciar uscire il non credente che è in noi, perché proprio venendo alla luce ci presenta le istanze più profonde che rischiamo di lasciare lì e dare tutto per ovvio e per scontato.
Dal punto di vista teorico, Luca, è stato scritto prima di Giovanni e Giovanni ha scritto alla fine quando era molto vecchio, Luca verso gli anni 70, tuttavia idealmente viene dopo e ribadisco che Giovanni è teste oculare, è l’unico evangelista che dice di aver visto. Luca è l’unico evangelista che dice di non aver visto, quindi è come noi, ma ha raccolto la testimonianza di chi ha visto e la rielabora, con quella rielaborazione esemplare che ciascuno di noi è chiamato a fare. La sua rielaborazione diciamo risponde anche alla sua esperienza, alla sua mentalità che è anche vicina alla nostra, l’elaborazione consiste nel cammino, cioè l’uomo è un animale eccentrico, è mosso dal desiderio, cammina verso una meta, si chiede sempre da dove viene e dove va. Ecco che allora tutto il suo Vangelo è un cammino per farci vedere da dove veniamo
e dove andiamo, è un cammino simbolicamente proiettato verso Gerusalemme, in questo cammino escono tutte le nostre difficoltà, i nostri desideri, le nostre frustrazioni, i nostri fallimenti, le nostre riuscite. A tutto questo io credo.
E in effetti perché non credere ai testimoni? Soprattutto se sono oculari?