Il testo del Vangelo domenicale non ci lascia indifferenti. Non può! Si parla ancora di padrone e servo. Nulla di nuovo. Può invece dar fastidio il fatto che Gesù descrive questo padrone in maniera sorprendente: è incontentabile! Non dà un attimo di pace ai servitori. Ma è proprio questo il senso della parabola di Gesù? Il Vangelo ci racconta che Dio è tutto l’opposto di quel padrone.
Sia chiaro: Gesù è venuto non per essere servito ma per servire. La parabola non vuole descrivere l’atteggiamento di Dio verso l’uomo, bensì indicarci l’atteggiamento dell’uomo verso Dio. Servi inutili. Cioè? La parola greca tradotta con inutili è acreioi. Cosa vuol dire? Significa sì inutile, inutilizzabile, buono a nulla, senza valore. Ma la domanda vera qual è? Al padrone lo schiavo non è inutile, siamo onesti! Al Padre eterno noi interessiamo non è disposto a perderci per nessun motivo! Complichiamoci la vita…in realtà a Dio non servirebbe la nostra presenza. Non ha bisogno di noi. Che Dio sarebbe se fosse determinato dall’esistenza dell’uomo? Forse Luca notava già problemi di intolleranze e convivenze all’interno della comunità cristiana per la quale scrive. Per esempio, il termine servo, doulos, può indicare un ministro della Chiesa, e i verbi servire e pascere, fanno pensare a servizi dentro la Chiesa. Si erano già codificati certi tipi di diaconia? Quindi si parla non solo di un atteggiamento personale, di umiltà, ma anche della missione della Chiesa. Luca esorta i ministri della Chiesa, qualunque siano: papa, cardinali, vescovi, preti, suore, monaci, frati, religiose e religiosi, laici, accoliti, lettori, volontari, catechisti, animatori ecc. ecc. ad essere pieni di amore e di zelo per il Signore, senza attendersi qualche lode o ricompensa particolare. Dio insomma vuole aver bisogno di uomini e donne che svolgano un ministero nella Chiesa cioè un servizio considerandosi inutili. Recentemente Leone ci insegna che …morto un papa se ne fa un altro! Invece soprattutto nelle comunità cristiane – come una parrocchia – trovi sempre chi si sente indispensabile, chi comanda sul parroco, chi non sa stare al suo posto. Chi non va d’accordo col parroco e se ne va. Chi quando arriva un nuovo parroco ritorna e spettegola sul precedente pur di mettersi in mostra… Sono film che ho visto almeno sette volte nel mio cammino sacerdotale!
Invece il modello da seguire è Gesù Cristo che si mette a lavare i piedi degli apostoli. Non si può stare al servizio del Vangelo con lo spirito del salariato: tanto lavoro e tanta paga. Oppure con la ricerca della gloria… Per costoro devi sempre stendere la passatoia rossa…cristiani da red carpet!!!
Mettiamoci solo e semplicemente al servizio, sapendo di non essere indispensabili. E porteremo frutto sorprendente come il più piccolo fra i semi che però sprigiona una potenza incontenibile!


