Il pensiero che vi dedico cari amici quest’oggi è scaturito dalla sensazione amarissima e destabilizzante di un Gesù che con forza cerca di svincolarsi dalla presa di chi vuole lapidarlo.
È presa dal Vangelo di questo ultimo venerdì di Quaresima. Giorno di magro e di digiuno. Un’immagine che suscita fastidio. Eh sì, perché se io penso a Gesù penso a uno che dona la vita, uno che impone la mani, uno che guarisce, uno che abbraccia, uno che accarezza… qui invece Gesù si sottrae. E lo fa con forza. Come in certi brutti sogni notturni. Dei veri e propri incubi. Dove cerchi di abbracciare la persona amata, che ne so… tuo padre, la tua donna, tuo figlio… e ineluttabilmente e con un forte senso di impotenza, costui se ne va… si divincola… ti sfugge. Ecco, cari fedeli, anche io – come molti – in queste ultime settimane ho avuto la sensazione che Gesù volesse svincolarsi da me. Perché accade? Gioite quando lo sposo è con voi… digiunerete quando vi sarà tolto.
Preparariamoci. Anzi lo abbiamo già provato. Un senso di vuoto. Di abbandono. È anticipo del Venerdì santo. Accogliamo tutto ciò con maturità. Lo sposo ci sarà presto ridonato.