Marko Rupnik 2002, Refettorio del Centro Aletti, Roma

Non sarà stata capace di far da mangiare. Non sarà stata in grado di essere lesta. Non sarà stata il massimo della complicità sororale. Maria di Betania però è capace di amare. Lo spreco che caratterizza il suo gesto lo dimostra. Mentre tutto si fa buio attorno a Gesù. Il primo papa lo rinnega tre volte. L’amico lo tradisce con l’intimità di un bacio. Gli altri apostoli, cioè i prescelti, si dileguano. I discepoli abbandonano e si lasciano vincere dai dubbi e dalla disillusione, come Cleopa e l’altro di Emmaus.

Maria profuma. Ed è profumo di donna. Come in quel film, con Gassman mi pare, cieco… ma capace di riconoscere l’altro dal profumo. Noi tutti siamo ciechi. Solo questa donna afflitta (Betania cioè casa della afflizione) ci vede. Lo fa perché vede col cuore. Entra, si china, lava, asciuga, bacia e massaggia con nardo. Vero nardo. Costosissimo. Altro che trenta denari. Lei è la vera ladra, non Giuda! Lei riesce a rubare tutto l’amore possibile dal suo Amato. Oh Signore, se è così… quanto vorrei essere sprecone e ladro anch’io!!!

Immagine: Marko Rupnik, 2002, Refettorio del Centro Aletti, Roma.

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo