Non come Nicodemo che un tantino si era esposto benché con visita notturna, ma anche Gamaliele fa la sua degna parte come ci racconta il libro degli Atti. Non c’era solo marcio fra i capi dei farisei. Saulo era cresciuto alla sua scuola, un ottimo Rabbi. Una persona dunque onesta, almeno intellettualmente.
Il filo del ragionamento è sottile. A me è capitato di trovare cristiani, fedeli, addirittura parrocchiani così in male fede da negare ogni evidenza e remarti contro sempre, a prescindere. Invece devo ammettere che nel mio percorso ministeriale mi sono venuti in soccorso o nel campo professionale (venti anni di insegnamento) o amministrativo (ho avuto a che fare con almeno tredici sindaci finora) o altro… persone “lontane” per così dire, non credenti, agnostici, atei… Esseri dotati di umanità che si sono distinti per la ricerca della verità comune magari arrendendosi davanti alla ovvietà dei fatti, capaci di logiche deduzioni, incapaci di sacrificare la fede dei semplici opponendo odiosi razionalismi e squallidi laicismi.
Hanno lasciato una traccia in me. Gamaliele non fa molto. Pensa. Guarda, vede, ascolta, constata. Si costruisce un giudizio personale (magari ispirato alla Verità rivelata, che ben conosce) e lo dice a voce alta. Lo afferma senza tema d’essere frainteso, per simpatizzante dei cristiani. La sua trasparenza cristallina lo premia.
Lo rende forte la lunga esperienza? Non saprei. Di fatto lo ascoltano. È l’affermazione finale oltre che sapienza, denota anche un grande timore di Dio. È inutile opporsi ad una realtà che viene da Lui. Se tutto quanto accade non porta la firma di Dio, sparirà come tutto il resto. Ma combattere contro Dio è da temerari irresponsabili. Se è Dio, è più forte. Quanti cristiani conosco che fanno battaglie personali anche contro uomini di Dio… poveretti! Se sono uomini di Dio, pensate che Dio non li protegga?
Immagine: Gamaliele e Nicodemo piangono il corpo di santo Stefano, dipinto di Carlo Saraceni, 1615 circa, Boston, Museum of Fine Arts.