Poveri bambini ebrei!!! Noi oggi al catechismo, guai se insegniamo qualcosa a memoria… Nemmeno l’ “O Gesù d’amor acceso…!” Scoppia una rivolta popolare! Alle scuole rabbiniche invece si dovevano conoscere a memoria tutti i seicentotredici precetti da osservare. Le famose mizvot!
Nel vangelo odierno continua la serie di persone che intendono mettere in difficoltà Gesù per poterlo accusare di essere sovversivo. Ma Gesù era ebreo e non ha mai rinnegato nulla della fede appresa da sua madre. Solo che lui semplifica. Va al cuore. Vuole il cuore.
Questo scriba al contrario pone una domanda tipica dei rabbini. Straordinario Gesù che non abbocca! A domanda risponde con una domanda… non si fa! Ma lui può permetterselo per svelare le intenzioni dei cuori. Probabilmente costui risponde di istinto, senza troppo pensarci, alla moda di una delle maggiori scuole di pensiero giudaiche presenti in Gerusalemme ancora oggi.
Badate bene di non giudicare, perché anche noi cattolici abbiamo indottrinato generazioni intere di cristiani con lo stesso metodo…pensiamo al catechismo di san Pio X tutto formulato in domande e risposte che bisognava sapere a memoria per poter accedere ai sacramenti!! (sigh! sob! sgrunt!!!)
Chissà che tipo di reazione si aspettava il rabbino. Lui abituato a commentare la Torah con fiumi di parole e ad argomentare con sottili sofismi tutto quanto. Gesù ascolta. Perché anche il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe ha chiesto l’ascolto come prima dimensione del credente, come sta scritto in Deuteronomio 6: “Ascolta Israele!”
E invece di una discussione da lana caprina, l’interlocutore di Gesù si sente quasi elogiare con un complimento: “Non sei lontano dal Regno”. Noi sappiamo che il Regno è lui. Perciò: non sei lontano da me! Guardami, incontrami, ascoltami, seguimi… Sembra che lo esorti così.
Il povero scriba è spiazzato. Si aspettava una diatriba. Ottiene una provocazione. Prima ho affermato che ha risposto spontaneamente. Forse è più corretto dire che si era preparato bene, anzi era sempre pronto a fare sfoggio della propria competenza, della propria cultura.
A Gesù non interessano sfoggi o meriti o titoli. La fede dello scriba si rivela solo intellettuale, tutta chiusa nella sua testa, non contagia il suo cuore, non lo spinge a cambiare le sue scelte. Stiamo attenti a non fare come lui… O come gli astanti che rimasero ammutoliti, forse più aridi ancora di colui che aveva osato la domanda.