La prima domenica dopo Pentecoste è da tantissimo tempo dedicata alla Santissima Trinità. Papa Giovanni XXII lo volle nel quattordicesimo secolo. È un mistero che ci supera. L’uomo però con la sua voglia si sondare l’insondabile si complica la vita. Bisognerebbe essere umili e di fronte al mistero, fermarsi e godere del dono.
Ecco, per la giornata di oggi io mi sono imposto di lasciar riposare il cervello e di ammirare soltanto, magnificare, stupire. “La felicità suprema del pensatore è sondare il sondabile e venerare in pace l’insondabile.” (Goethe)
C’è chi è più bravo a commentare il dogma. Lasciamo parlare lui. Ricordo una brillante sintesi di papa Benedetto XVI all’Angelus di alcuni anni fa.
L’indimenticato papa Ratzinger così spiegò questa solennità: «Quest’oggi contempliamo la Santissima Trinità così come ce l’ha fatta conoscere Gesù. Egli ci ha rivelato che Dio è amore “non nell’unità di una sola persona, ma nella Trinità di una sola sostanza” (Prefazio): è Creatore e Padre misericordioso; è Figlio Unigenito, eterna Sapienza incarnata, morto e risorto per noi; è finalmente Spirito Santo che tutto muove, cosmo e storia, verso la piena ricapitolazione finale. Tre Persone che sono un solo Dio perché il Padre è amore, il Figlio è amore, lo Spirito è amore. Dio è tutto e solo amore, amore purissimo, infinito ed eterno. Non vive in una splendida solitudine, ma è piuttosto fonte inesauribile di vita che incessantemente si dona e si comunica. Lo possiamo in qualche misura intuire osservando sia il macro-universo: la nostra terra, i pianeti, le stelle, le galassie; sia il micro-universo: le cellule, gli atomi, le particelle elementari. In tutto ciò che esiste è in un certo senso impresso il “nome” della Santissima Trinità, perché tutto l’essere, fino alle ultime particelle, è essere in relazione, e così traspare il Dio-relazione, traspare ultimamente l’Amore creatore. Tutto proviene dall’amore, tende all’amore, e si muove spinto dall’amore, naturalmente con gradi diversi di consapevolezza e di libertà».
Se poi penso che anche in me è impresso questo sigillo fin dal giorno del mio battesimo, ne rimango affascinato. Mi siedo senza più parole. Quanta fiducia Dio mi dà! Essere annunciatore e testimone. Spero di riuscire a far trasparire il volto dell’Amore trinitario a chiunque incontri.
