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Non giurare affatto

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Non penso che ciascuno di noi pensi a Dio quando superficialmente per sottolineare la verità di quanto diciamo, aggiungiamo un “te lo giuro!” Siamo abituati ad usare questa espressione come un rafforzativo del nostro modo di asserire, come se volessimo convincere l’altro che non raccontiamo frottole.

Nel discorso della Montagna il detto di Gesù sul giuramento è molto importante. E non riguarda ciò. Piuttosto egli chiede al discepolo, a chi voglia essere coerentemente cristiano, la disciplina di una estrema lealtà vicendevole.

Vedete, bisogna distinguere però. C’è giuramento e giuramento. Ricordo la mia stima per coloro che durante il ventennio fascista si rifiutavano di giurare fedeltà al Duce e così venivano licenziati o confinati. Oppure provo commozione quando le Guardie svizzere giurano, con le tre dita in alto, di proteggere sempre il papa. E in genere tutti i militari lo fanno. Anche nell’ambiente politico si giura.

Io stesso – le quattro volte che sono stato nominato parroco – ho giurato davanti all’Arcivescovo di essere fedele alla responsabilità che mi assumevo.

Tutti però capiscono che nel vangelo di oggi l’esortazione riguarda altro, non la nobile promessa di fedeltà. A tema c’è il nostro rapporto con Dio. Gesù proibisce ogni tipo di giuramento. Il divieto dev’essere interpretato in senso totale. Le quattro formule riportate dal testo e proibite da Gesù rappresentavano tutte le formule di giuramento allora in uso.

Ogni asserzione che vada oltre il semplice sì e no ha la sua origine nel maligno il quale “quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna” (Gv 8,44).

Questo comandamento richiede la veridicità sia davanti a Dio che davanti agli uomini. Chi presta giuramento nel nome di Dio, presenta una garanzia di cui assolutamente non dispone. Insomma, tirare in ballo Dio da parte di una formichina, di un atomo, di un pulviscolo atmosferico che siamo noi… è piuttosto ridicolo!

I giudei giuravano “sulla vita della mia testa”. Ma neppure la nostra testa è nostra, ma è dono di Dio. Cattivissimo gusto per certe regioni di Italia dire: “Sulla testa dei miei figli…” Solo Dio, il creatore, può disporre dell’uomo. Pertanto se siamo stati educati ad essere sempre sinceri, non abbiamo per nulla bisogno di giurare.

Don Massimo

Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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