Lo dico sempre con un po’ di imbarazzo. Quando nel settembre 2015 sono arrivato a san Gerardo da Asso – e mi vergogno a dirlo – non mi è bastato un camion intero! Quanta roba accumulata in tanti anni di ministero!!!
Per questo sostengo – per esperienza personale – che le istruzioni date da Gesù agli apostoli in partenza per la loro prima missione sono attuali per ciascuno di noi. Almeno per me, sì! E non perché sia attaccato alla roba mia. Tanto nella tomba non porteremo nulla.
L’imbarazzo è nei confronti del dato culturale. A volte diamo per scontato il fatto di vivere in un paese cristiano. In realtà siamo pagani, molto pagani. Certamente l’Italia è saldamente fondata su una visione cristiana della vita ma, sempre di più, questo fondamento si va sfaldando e la nostra fede si appiattisce verso un atteggiamento solo storico e culturale.
Insomma: è nella nostra parrocchia, nel nostro quartiere, che siamo chiamati a ridire il Vangelo con verità e credibilità. Gesù non vuole mandarci allo sbaraglio senza un tetto sopra la testa, senza un vestito di ricambio, senza una valigia per quando si va in vacanza!
La radicalità che invoca è uno stile nuovo e diverso. Chi evangelizza è improntato al desiderio di portare non sé stesso, le proprie idee, il proprio successo ma Gesù stesso! La sua testimonianza deve essere totalmente gratuita, non improntata, cioè, ad un tornaconto.
Quante volte la mia pace è dovuta tornare su di me! Quante volte ho dovuto scuotere la polvere dai miei calzari! E non per orgoglio personale o per superbia… Direi proprio di no! Ma perché non c’erano le condizioni di accoglienza e di cordialità. Questo può succedere anche nelle parrocchie. Lo stile che desidera Gesù è umanamente accogliente e cordiale: sa inserirsi nelle culture che visita, sa muoversi con discrezione e prudenza in situazioni che non conosce, attento a riconoscere i segni di un’autentica accoglienza. Solo a queste condizioni possiamo sperare di essere accolti quando annunciamo il Vangelo. Non diamo mai per scontato nulla: il messaggio che abbiamo da portare è troppo importante per rovinarlo! Da qui l’imbarazzo…
Immagine: Gesù istruisce i suoi