«Il cristiano è uno ben consapevole che la sua vita darà frutto, ma senza pretendere di sapere come, né dove, né quando. Ha però la sicurezza che non va perduto nessun atto d’amore per Dio, non va perduta nessuna generosa fatica, nessuna dolorosa pazienza. Tutto ciò circola nel mondo come una forza di vita» così papa Francesco ci incoraggia in un passaggio della sua Esortazione apostolica Evangelii Gaudium.
Sono andato a ripescarla, dopo aver letto il vangelo di questa domenica. Ci propone la versione matteana della parabola del seminatore. La ritengo un capolavoro perché comprende al suo interno, come un pregevole intarsio, una lezione di ermeneutica.
Alla domanda “Perché parli in parabole?” Gesù risponde con sapienza divina. Perché non è dato a tutti. Non è automatico. Bisogna comprendere. E sforzarsi di farlo. Si sa che Dio non fa preferenze, non può determinare la nostra libertà. Però ci offre un dono. Le parabole mi hanno sempre educato alla gradualità. Non tutto subito. La luce di Dio ci accecherebbe. Ci sono anche le nuvole. E Gesù vuole che i nostri occhi si abituino alla luce. Lo splendore della verità potrebbe accecarci.
Ebbene, il seminatore sprecone mi piace. Qualunque cosa accada, tu semina. C’è chi comprende e chi no, c’è chi è superficiale e chi no, c’è chi è duro e chi no e poi – viva Dio – c’è anche chi è terra buona che produce il centuplo.
Lo sapete l’unica cosa che mi sento dire da troppo, da quando ero ragazzo? Non avere fretta…l’importante è seminare! Qua mi blocco e mi inquieto assai. Come? Semina, semina, semina… ma quando si raccoglie? Solo Dio conosce i tempi della mietitura, vabbè. Ma a me sa troppo di comodo e di viscido questa razionalizzazione. Anche il più sprovveduto dei contadini sa che, se dopo anni di seminagione non raccoglie nulla…i casi sono due… o a ha sbagliato seminagione, o ha sbagliato terreno.
Siccome non posso essere eretico e siccome so che il Seme della Parola agisce, rimane solo una amara constatazione. Noi spesso siamo… terreno sbagliato.
Immagine: Il seminatore di Van Gogh