Voi tutti

È vero, Signore! Ci sono giorni in cui ci sentiamo molto stanchi e oppressi perché le fatiche della vita spesso sono insostenibili. In quei momenti invece che disperarci, noi veniamo a te.

Ci sono quei periodi in cui lo sconforto e il poco coraggio ci sopraffanno, relegandoci nel senso di colpa. Non siamo così ingenui da chiederti di risolverci tutti i guai, ma almeno che ci renda abili a collocarli nella giusta loro dimensione e a giudicarli da una prospettiva diversa dall’egoismo. E anche quelle volte, noi veniamo a te.

Ancora. Sovente noi smarriamo la dritta e perdiamo la trebisonda. Così non sappiamo più orientarci ed il sogno del nostro viaggio subisce improvvise e dolorose svolte. Donaci anche in quel contesto di venire a te.

Non è mica finita qui. Noi ci lasciamo sedurre dal mondo il quale poi ci sfrutta e ci svuota spremendoci come dei limoni; ci acceca e ci chiede di fidarci senza riserve delle sue leggi, del suo mercato, delle sue perverse logiche di sfruttamento e di scarto. Noi lo sappiamo che il mondo non vuole assolutamente il nostro bene, eppure… E anche dopo l’esperienza del fallimento mondano, noi veniamo ancora da te perché sei l’unico che ti sei caricato dei pesi. Non sei di quelli che i pesi li fai portare agli altri. La croce l’hai tirata su senza scorciatoie, senza preferenze, senza inganni.

Noi veniamo a te perché ci parli di un Dio che diventa uomo sul serio, che impara a ridere e a piangere, che ha amato come nessuno mai ha amato, fino a morirne.

Veniamo a te, Signore, in questo 2020 sospeso, doloroso e incerto in cui più diciamo “Andrà tutto bene”, più ci viene il dubbio che non sarà così.

Estate di un anno bisesto e piuttosto funesto. Siamo indelebilmente segnati dalla delusione e dallo sconforto.

Ma tu ci dici: “Venite a me, voi affaticati e oppressi…”. E noi lo facciamo. Veniamo a te, Gesù. Ancora una volta; tutte le volte.

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Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo