È un’immagine presa dalla citazione del profeta Isaia che oggi Matteo ci presenta nella pagina del vangelo del giorno. Ormai il clima attorno a Gesù si è fatto veramente teso. L’insegnamento di Gesù sul sabato che ha smascherato definitivamente l’ipocrisia dei giudei è la goccia che fa traboccare il vaso. Tentano di ammazzare Gesù. Ma si direbbe con le stesse parole del vangelo che non sia giunta ancora la sua ora. Gesù fugge.
Non cerca lo scontro diretto. Smette di essere provocatorio. Tratta ancora con una certa potenza determinata i suoi. Non li aizza certo a difenderlo con la violenza. A dire il vero avrebbe potuto farsi scudo con la folla che lo osannava ormai, ma non è minimamente interessato a sfruttare la sua notorietà. I miracoli non li ha compiuti mai per convertire la gente e fare proseliti. Erano il suo modo per manifestare il Regno giunto in mezzo a noi. Addirittura, aveva chiesto ai suoi guariti di tacere, di non andarlo in giro a dire nulla.
E a questo punto Matteo cita un brano di Isaia: Gesù interpreta correttamente un messianismo diverso, inedito. Non è un re, non è un potente, non è un politico: è dimesso, compassionevole, misericordioso, che sa aspettare.
Forse non valuta bene ciò che potrà scatenare questo disilludere i facinorosi: sarà proprio la violenza ottusa degli uomini di religione ad ucciderlo con l’accusa di bestemmia. Gesù d’altro canto persevera nella sua visione pacificata di Dio. Perfino quando Giuda e gli zeloti lo metteranno alle strette.
Di fronte a questo lucignolo fumigante, debolissimo…questo lumicino che sta per spegnersi noi come ci comportiamo? Oggi più che mai si sta diffondendo n cristianesimo sempre arroccato sulle difensive; temo integralismi e fanatismi. Non ci accorgiamo che con la nostra inutile paranoia di nostalgici e revisionisti…siamo i primi a spezzare tante canne fragili e spegniamo mille lumini fumiganti… Corriamo il rischio, per difendere il vangelo, di ergerci a paladini inflessibili su tutto e tutti.
Gesù al contrario ha difeso la verità però non ha mai offeso o umiliato chi non l’aveva ancora scoperta. Impariamo dal Signore ad avere pazienza, ad essere misericordiosi come lui è stato.