Sin dall’antichità la menta è stata usata in medicina e per insaporire i cibi. Nel Nuovo Testamento è citata da Gesù in una severa polemica insieme all’aneto e al cumino. La menta la conosciamo. L’aneto aveva semi aromatici molto apprezzati come rimedio contro i disturbi di stomaco. La pianta del cumino dal grande aroma veniva usato in Medio Oriente e in altri paesi come spezia con cui profumare pane, dolci, stufati e anche liquori.
Nel Vangelo di oggi, incontriamo un Gesù polemico con i farisei e le loro formalità; tira in ballo le tasse sacre che si dovevano versare nel tempio per l’uso delle spezie. Si sta parlando di persone che tolgono i moscerini dalle spalle degli altri e poi loro ingoiano un cammello intero!
Non è vero che i farisei e gli scribi erano antipatici. La gente li amava perché erano coerenti con la Torà e la rispettavano fin nei minimi dettagli. Come in questo brano che denota la conoscenza di Gesù circa i loro scrupoli Anche se non era esplicitamente prescritto, per scrupolo, giungevano a pagare la decima, cioè una percentuale del raccolto che ogni agricoltore, teoricamente, doveva versare al tempio, anche sulle erbe meno importanti!
A questo punto, il discorso si fa delicato e pericoloso. Gesù non contesta il gesto di precisione, equivarrebbe a contestare la Legge. E lui non ha abolito nessun iota. Gesù contesta il fatto che si perda l’essenziale senza nemmeno accorgersene. Si diventa inconsapevoli. Nella vita della comunità, anche le nostre cattoliche, spesso questo accade e non in buona fede. È una strategia vera e propria. Far diventare giganti piccoli problemi, per depistare e non affrontare quelli veri, molto più grandi che ci costringerebbero ad uscire allo scoperto e a metterci in discussione.
Tipo…quali strumenti suonare per l liturgia: l’organo o la chitarra? quali orari delle messe tenere: quelli più comodi o quelli che chiedono sacrifici…? ecc. ecc. ore e ore di riunioni inutili. Si perde del gran tempo. E si finisce per dimenticare la missione e la sua urgenza.
Annuncio del Vangelo. Misericordia. Perdono. Carità. Accoglienza.
Cuore non formalismo. Altro che menta, anèto e cumino…