Ieri abbiamo incontrato un Gesù polemico. Oggi ancora di più: sorprendentemente forte ed energica è la presa di posizione di Cristo nei confronti della falsità, della “doppia-faccia” … il Gesù mite ed umile di cuore lascia il posto a chi non riesce proprio ad essere “politicamente corretto”.
Non voglio essere superficiale o banalizzare. Gesù è sempre sé stesso. Non ha atteggiamenti da assumere in maniera opportunista ma questa sua franchezza nei confronti dei problemi a me piace. E vorrei che anche i cristiani l’avessero, talvolta. Invece siamo i grandi esperti del “pro bono pacis”. Anche i più guerrafondai, ad un certo punto si arrendono. Magari davanti alla moglie, alla suocera, all’amico…
Il Nazareno arriva ad usare un’immagine fortissima: “sepolcri imbiancati”. Non basta dare una mano di calcina ad un sepolcro già abitato e pieno di vermi. Eh sì, certe persone danno proprio l’impressione di essere belli fuori e marci dentro…
Chi è rinato dal battesimo, il discepolo di Gesù è chiamato ad essere autentico: “il vostro parlare sia sì sì, no no…il di più viene dal maligno”. C’è stato un grande cammino secondo il mio modesto parere, anche nei confronti degli errori del passato commessi dalla Chiesa. Da quando il santo Papa Wojtyla ebbe il coraggio di chiedere scusa (anno santo dell’Incarnazione) ai piedi del Crocefisso, abbracciando le sue piaghe ferite – potete ricordare quella potente icona? -, devo dire che è maturata una coscienza maggiore. Eravamo abituati a reprimere i profeti fino alla morte, per poi esaltarli anni dopo … Anche Gesù ci rimprovera per questa tendenza: smettetela di esaltare i fantasmi del passato e imparate a riconoscere i profeti di oggi. Perché ancora ce ne sono. Ma bisogna sbilanciarsi per prenderli in seria considerazione.
E questo non è un lavoro da… “sepolcri imbiancati” …
Immagine: Robert Powell veste i panni di Cristo nel “Gesù” di Zeffirelli