Siamo abituati agli eccessi riguardanti Pietro, uomo sanguigno. Però stupisce veramente questo netto rifiuto di Cristo che lo chiama addirittura Satana! Potrebbe essere stato anche un rigetto da parte di Cristo, una “sconfessione”. Del resto ancora una volta si tratterebbe di pietra: non più quella di fondamento per la nascita della chiesa, quanto quella di inciampo che si colpisce col piede sul sentiero.
A rincarare la dose l’accusa di non pensare spiritualmente come farebbe Dio e l’appellativo “Avversario, accusatore, divisore…” Veramente pesante. Forse la liturgia traducendo ha voluto edulcorare questo letterale allontanamento di Pietro quale antagonista di Gesù.
In realtà la versione: “Vade retro” è abbastanza vicina all’originale greco che è “seguimi dietro a me” anche se non è traduzione corretta. Allora quale potrebbe essere una interpretazione più valida? Ci aiuta Gesù stesso: «Se qualcuno vuol venire dietro a me (Εἴ τις θέλει ὀπίσω μου ἐλθεῖν), rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua».
Una benedetta volta, gli apostoli e Simon Pietro in primis, devono abandonare la concezione di un messianismo a buon mercato fatto solo di gloria e di successo. Abbiano l’umiltà di mettere i piedi nelle orme lasciate da Gesù (perché sequela, questo significa) e si preparino psicologicamente all’erta e irta salita che conduce al Calvario.
Pietro morirà anche lui sulla croce, a testa in giù e così testimonierà di aver imparato per bene la lezione.