Oggi è sabato, ed il vangelo di Luca oggi ci parla proprio del sabato. Nella spiritualità ebraica è un giorno importante della settimana, tanto quanto (o forse di più) la domenica lo per noi cristiani.
Certo anche gli Ebrei avranno frotte di credenti all’acqua di rose che hanno trascurato le pratiche di pietà, ma se uno è zaddiq, un giusto, un vero credente ancora oggi osserva le norme nella sua autentica originalità.
Detto questo però ci sono persone – i famosi criticoni – che sono lì pronti a coglierti in fallo, quando loro pensano che tu sia in fallo. Vivono alla luce della propria autostima e si creano un mondo che sta in piedi a furia di regole, ritrovandosi poi maledettamente insicuri quando la vita fa capire loro che l’essenziale è altro.
Allora vanno in crisi perché perdono quei riferimenti ritenuti assoluti, ma che di fatto non lo erano. Gesù di fronte a tali persone si dimostra molto deciso. E pur rispettando la norma che non abolisce mai (lo sa che era nata in un contesto d’amore), chiede di andare oltre perché la norma ha questo di particolare: mantiene un vestito appariscente ma all’interno può tranquillamente essere svuotata di contenuto. Diventa così un orpello inutile. Gesù stronca questi ben pensanti e lo fa citando la Sacra Scrittura.
Lo Shabbat è il giorno del riposo di Dio, anzi del respiro di Dio. Persone come i farisei, il respiro te lo tolgono!!!
Immagine: Tavola imbandita per lo Shabbat