Se la nascita di Gesù bambino segna il giorno della salvezza, la nascita della Madonna può ben essere paragonata all’aurora di quel giorno benedetto. Non si dice nulla di questo lieto evento. Ma non può che essere storico. Anche la Madonna avrà avuto il suo Natale ed è stato un giorno di gioia per Gioacchino ed Anna. Se ne parla forse negli Apocrifi.
A noi cristiani di Milano poi, questo giorno è tanto caro perché il Duomo di Milano è dedicato alla natività di Maria Vergine. E da tempo è la data scelta per l’avvio dell’anno pastorale.
Maria Bambina è contemplata come la prima fra i credenti, la prima discepola. Anche se è l’ultima della grande catena che ha portato i patriarchi a realizzare le originarie promesse. Il senso della genealogia è questo. Si trasmette tutta in linea maschile ma quando si arriva a Giuseppe si dice che è lo sposo di Maria dalla quale è nato il Salvatore. Il Figlio la madre, l’ha concepito prima che nella carne, nella fede.
Ci viene raccontato di nuovo l’episodio dell’annunciazione perché proprio per quel momento Maria è stata messa al mondo. Ella ha accolto ciò che umanamente parlando aveva il sapore dell’inaudito, dell’impossibile. Come fa l’infinito, l’eterno, l’ineffabile a farsi piccino ed essere contenuto da un esiguo grembo.
Quando prendo un braccio un cucciolo d’uomo, pur ormai abituato da decenni per via del battesimo, provo sempre quella stessa sensazione di sproporzione. Dentro una vita c’è il tutto di Dio. Dentro il sì di Maria, si presenta il tutto della salvezza.
Noi diciamo: “Il mattino ha l’oro in bocca”. Se la nascita di Maria è un’aurora, ecco io me lo immagino come un inizio dorato, splendente, abbagliante…nella sua semplicità.
Semplicità dell’anonimato. Nessuno si era reso conto cosa era successo in quel giorno. Non c’è stella cometa per lei. Non ne aveva bisogno colei che sarà chiamata per sempre: Stella del Mare…. Maria!
Buon compleanno, Madonnina mia!
Immagine: Natività di Maria – Giotto