Sta terminando una settimana nella quale più volte siamo stati interpellati sul valore della coerenza. Oggi non va più di moda. Non esiste più la parola data. Si smentiscono idee politiche e scelte pubbliche fatte con una naturalezza che ha del viscido e dello schifoso. Ma per quelli che la pensano come me, rimane fortissima la certezza che si può imbrogliare come si vuole e per quanto tempo si resiste…ma poi tutto viene a galla.
Come un contadino che, se non è uno sprovveduto, si accorge subito dal suo lavoro che qualcosa non va se per molto tempo non ottiene dei frutti.
Tutti lo ripetono anche troppo, che l’importante è seminare…è vero…ma se non cresce nulla nel mio orto, ci sarà un motivo, no ????? e poi, di cosa campo??
Gesù è molto attento alla coerenza fra le parole e i fatti. In questo senso abolisce quell’atteggiamento un po’ stoico di chi minimizza e ritiene che sia importante solo predicare il giusto. Certo, ma quale predicatore è credibile, se poi razzola male? Prima o poi perde la fiducia della gente.
E non dobbiamo nemmeno assillarci: se davvero abbiamo incontrato Dio, questo emergerà dalle nostre scelte, dai nostri atteggiamenti, dai nostri discorsi. Un albero buono produce frutti buoni. E’ una cosa spontanea.
Però ricordo un “errore” dell’ormai santo Papa Giovanni Paolo II – si potrà dire? Boh – che aveva “santificato” il fondatore dei Legionari di Cristo, addirittura prima che morisse. Poi la Santa Sede stessa appurò che le accuse a lui rivolte avevano un fondamento ed è stata operata addirittura una sorta di damnatio memoriae…
Ebbene quella patata bollente il papa Benedetto ha avuto il coraggio di prenderla in mano e anche in maniera saggia. Si verificava un fatto: il fondatore era marcio, ma i frutti erano buoni! La pianta era una malapianta, ma i frutti importanti.
Che fare? Colpo di spugna e buttare via tutto? No. Anche qui fu usata misericordia e discernimento. Ed ho imparato una lezione nuova dello Spirito che è capace anche di cose inaspettate. Certo dalla buona pianta nascono frutti appetibili. Ma certe volte anche dalla malapianta può venire qualcosa di buono.