Qualche giorno fa ci siamo ricordati degli angeli “maggiori”, oggi la Chiesa celebra la festa di quelli “custodi. Dev’essere affollato il cielo del Regno, pieno di queste preziose anime create direttamente da Dio cui siamo affidati, amici sinceri che vogliono il nostro bene. Quando prego in san Gerardo, mi perdo nei nostri begli affreschi. E mi inebrio di queste decine e decine di angeli che vi sono raffigurati. Mi piacerebbe che qualcuno li contasse con precisione e poi coi ragazzi si potrebbe fare un quiz a premi per chi ne indovina il numero esatto!!
Quando ne parlo in predica, mi sento un extra-terrestre- Noto gli sguardi di molti che ti squadrano con far arrogante, viso che a mala pena credono all’esistenza di Dio, figurarsi se devono ammettere anche quella degli angeli.
A me bambino, capitava questo. Ero in ansia per il mio angelo custode. Non volevo dargli troppo lavoro. Non sapevo se era amore per lui o egoismo? E se per caso è distratto? Non è che per colpa sua, muoio io?
E a buon conto, desistevo dalla marachella. Poi si diventa grandi e i peccati sono diversi e più gravi. Ma ormai abbiamo perso la semplicità e non ci sentiamo più in compagnia degli Angeli. Ne sappiamo fare a meno e li abbiamo cacciati via dalla nostra stanza, dalla nostra esistenza.
Io credo ancora agli Angeli semplicemente perché ne vedo molti fra gli esseri umani che mi amano e mi sostengono. Ma poi anche perché ho sempre la sensazione di impotenza, nei confronti del mondo che mi circonda. A fronte della cultura del totale controllo, io vivo di quella del totale non controllo. Il mondo è immensamente ed incommensurabilmente più ampio e diverso da come lo conosciamo noi.
Cosa cantava Dalla in “Se fossi un angelo…”?
“…perché io sento che, son sicuro che io so che gli angeli sono milioni di milioni
e non li vedi nei cieli ma tra gli uomini sono i più poveri e i più soli quelli presi tra le reti e se tra gli uomini nascesse ancora Dio gli ubbidirei amandolo a modo mio, a modo mio…”