Anche Gesù nella sua vita ha goduto di momenti belli. Uno di questi ci è raccontato nel vangelo del giorno. Riguarda quell’episodio del ritorno dei settanta discepoli da lui inviati che non stanno più nella pelle e coprono letteralmente Gesù di notizie, di gioia, di letizia… E Gesù è divertito, di più. Esulta. Gode di quella grazia di Dio.
Sono entusiasti. Non se l’aspettavano. La loro testimonianza, la loro predicazione è stata molto efficace. La missione si è compiuta molto positivamente. È decisamente uno dei rari momenti di felicità piena.
Gesù li lascia gioire, ma in un certo senso vuole farli tornare coi piedi per terra. E fa una specie di catechesi, mostrando loro quello che hanno vissuto. Li fa ragionare. Ed è a questo punto che lo Spirito lo avvolge. È molto interessante questo che capita. E non sappiamo bene cosa abbia vissuto Cristo, lui da sempre e per sempre in comunione piena con la Santissima Trinità… Prova un’emozione “divina”, potremmo immaginare. Cioè Gesù si lascia coinvolgere, lascia fluire lo Spirito, esulta e loda il Padre. Il motivo è semplice. Si realizza il Regno ormai giunto in mezzo a noi. Solo che ad accoglierlo non si presentano i dotti, i saputoni, i farisei, gli scribi… o quelli che avrebbero potuto avere gli strumenti adatti.
No! Sono sempre i piccoli, i semplici ad accogliere le novità di Dio. Forse Dio lo fa apposta…cioè nascondere a coloro che sono troppo pieni di sé la freschezza del suo messaggio. Sono troppo pieni. Non c’è spazio per il Signore.
È un pericolo che non riguarda solo i contemporanei di Gesù. È un rischio anche per noi. Molto reale.