C’è una bella differenza. Tra dare e affidare, dico. Su questa differenza si risolve il detto di Gesù alla conclusione del brano di oggi: «A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Io do una cosa, ma quando consegno un bimbo…lo affido. Oppure, anche se è un oggetto ma mi sta molto a cuore, non lo do via al primo che passa. Devo avere un rapporto di fiducia con la persona che – ne sono certo – avrà molto cura di quanto le affido, appunto. È questione di cuore, di affetto e di responsabilità.
E molte volte questo discorso va di pari passo con il ruolo, con il tuo posto nella società e nella chiesa. Più in alto si è collocati da Dio e più grande è la nostra responsabilità. Io non desidero essere tragico né moralista, ma penso proprio che un padre debba essere responsabile della vita della sua famiglia. Un preside responsabile di tutta la sua scuola. Se in essa non si studia, ci si droga, si è bulli, si commettono misfatti, lui è responsabile dinanzi a Dio… Un sindaco, uguale. Se ti fai eleggere, in un certo senso diventi responsabile di tutta la città da lui amministrata. Del male che si compie e del bene che non si compie, dovrà rendere conto al Signore.
È troppo facile assumere gli onori, senza volere gli oneri. E allora anche nel campo spirituale. Talvolta mi fermo a pensare che forse sarebbe stato meglio non avere per nulla a che fare con la fede… essere un sassolino o una formichina… a loro non è chiesto nulla se non di far parte del creato. A noi è chiesto molto di più… A volte ne sento drammaticamente il peso…
Ma poi mi pento subito dell’idiozia pensata. E ringrazio del dono…confidando nella misericordia divina.