Papa Francesco in questi giorni ha parlato del ruolo della donna nella Chiesa, rivendicando per lei posti di responsabilità. E fa bene, perché siamo indietro anche qui. Mi dispiace però che sui giornali si approfitti subito per sottolineare l’arresto di una donna per affari pecuniari e illeciti finanziari proprio con il Vaticano…
Nel vangelo e nella bibbia in genere in realtà sono innumerevoli gli episodi dove le donne sono tenute in grande considerazione. Gesù in questo senso ha rivoluzionato la mentalità. Come nel brano proposto oggi dalla liturgia.
Ecco una donna che si avvicina quadi furtivamente, cercando di non dare nell’occhio mentre il Maestro insegna nella sinagoga e Gesù la vede (non può non notarla, lui ci previene sempre!!) e la chiama. Ella da ben diciotto anni era incurvata e non poteva per niente drizzarsi.
Gesù è venuto per annunciare l’anno di grazia, per liberare gli oppressi… Ecco, occorre manifestare il Regno. E subito risuona l’annuncio liberante di Gesù: “Donna, sei stata slegata dalla tua infermità”. Simultaneamente all’imposizione delle mani “si drizzò su e glorificava Dio”.
A differenza dell’emorroissa, che cerca tra la folla di toccare il Signore, questa donna curva è toccata dal Maestro. C’è Qualcuno che ha preso l’iniziativa paziente e sofferta di curvarsi Lui stesso sulle sue creature e liberarle dal dolore Allora il sabato, giorno del riposo di Dio, diventa giorno di liberazione per l’uomo e per la donna. Ma c’è sempre chi guarda male anche il bene. È l’ipocrita, che si premura di “slegare l’asino dalla mangiatoia” e non si preoccupa del disagio di un fratello o di una sorella.
Ma un asino e un bue valgono di più di una donna?