A me danno fastidio quei ritratti di Gesù troppo sdolcinati dove il Cristo è raffigurato coi capelli biondi, gli occhi azzurri, il volto piacevole… Un fotomodello, praticamente. Probabilmente chi se lo raffigura così, in buona fede si ricorda del versetto del salmo che profetizzava sul messia: “Tu sei il più bello tra i figli dell’Uomo, sulle tue labbra è diffusa la grazia”.
E mi ricordo anche una specie di apologia del Christus pulcher sostenuta con ironia disarmante e comicità esilarante dal grande cardinal Biffi che in occasione dell’Anno santo del 2000 pubblicò suggestive catechesi dedicate al festeggiato. Voleva esorcizzare il rischio che l’anno santo della incarnazione di Gesù, praticamente la festa del suo compleanno, terminasse senza aver messo al centro il festeggiato!!!
Ebbene lui denunciava anche il mondo dell’arte, stufo di pessime raffigurazioni del volto di Cristo. Il Figlio di Dio deve essere bellissimo! Non penso ci sia gran che di teologia su questo tema. La Madonna sì che è venerato come Tota pulchra, ma di Gesù non mi viene in mente niente se non uno scritto inedito di François Mauriac di cui parlò la stampa qualche tempo fa: “Ma Gesù era bello?”
Lasciamo perdere. Io però voglio credere alla bellezza delle labbra di Cristo, soavissime e dolci. Ma non per la dimensione estetica, quanto per il fascino dell’annuncio. Com’è bella la chiusa del vangelo di oggi: “Tutti pendevano dalle sue labbra”.
E io mi ritrovo a desiderare: “Quanto darei per sentire il suono della sua voce!”