Il bello dei tempi liturgici forti è la lectio continua, eppure il nostro avvento inizia quest’anno con un altro brano di vangelo che parla dell’incontro di Gesù con una persona straordinaria: l’apostolo Andrea, il primo fra i chiamati. Ancor prima di Simone, suo fratello.
Siamo a Betsaida. Siamo sul lago. Per ricordarsi con precisione l’ora in cui Gesù l’ha chiamato, Andrea deve aver investito emotivamente parecchio sulla sua ricerca della verità. Da tempo evidentemente attendeva il Messia. E tu chi attendi? Cosa aspetti? O meglio, cosa ti aspetti da te stesso e dagli altri? E da Dio?
Andrea si è semplicemente fidato del Battista che gli indicò Gesù, dopo averlo battezzato. Pure io, senza sformarmi, ricordo con precisione quegli attimi che hanno cambiato per sempre la mia vita. Sono istanti in cui prendi una decisione che nel profondo del cuore avverti come definitiva. Il protocleto decide che quel rabbi doveva conoscerlo anche suo fratello. Chiaramente Andrea aveva un alto concetto di Simone, un’alta stima. Ci teneva al suo parere e al suo giudizio. Pietro in pectore è già qui il “primus”.
Ebbene, Andrea conduce Gesù verso la barca di Pietro. O meglio, spinge Simone a parlare col Maestro. Sembra abbia una vocazione particolare all’interno del vangelo, perché sarà ancora lui ad essere contattato dai greci che volevano conoscere Gesù. È lui che dialoga con Gesù, durante la moltiplicazione dei pesci e dei pani. Perché non ce lo prendiamo come impegno quest’anno? Fare come lui. Voglio anch’io riuscire a presentare Gesù a qualche persona che mi sta a cuore. A nostro modo, anche noi pescatori di uomini. Lancia le tue reti. Grande pesca ci sarà.