Luca è proprio un gran bravo pittore. Con due soli colpi di pennello tratteggia un ritratto di donna, anzianissima, vegliarda, veneranda che noi cattolici non consideriamo molto per la verità mentre è ritenuta santa insieme a Simeone dalla tradizione ortodossa.
Pochi dati, oltre alla precisione delle date e degli anni. Sposa per sette anni e dedicata a Dio per tutto il resto dell’esistenza. Più di 60 anni vissuti presso il tempio! È l’icona assoluta della fedeltà nell’attesa.
È suggestivo anche pensarla nativa all’inizio del secolo. Non sappiamo con precisione l’anno della nascita di Cristo, forse qualche tempo prima della convenzione. Dunque, potrebbe essere nata gli ultimi anni del secondo secolo prima di Cristo e nei primissimi dell’ultimo. È l’anello di congiunzione. Spesso viene raffigurata con i rotoli in mano del Primo Testamento.
Tre pennellate dicevo: è figlia, di Fanuele, di Aser.
Figlia. Dopo essere stata sposa. Non viene detto nulla se fu anche madre. Ma si cita la sua lunga vedovanza. Mi pare un modello per molte persone. La sua vita illustra alcune verità importanti: tutti hanno il loro posto nel progetto divino di salvezza; Dio fa spesso appello a persone che non se lo sarebbero certo aspettato perché siano suo strumento scelto; le virtù di distacco e di umiltà ottengono sempre l’approvazione di Dio, perché egli può colmare solo un cuore puro da ogni attaccamento materiale.
Di Fanuele. Lo spirito ebraico era affascinato dall’etimologia dei nomi; può essere interessante, allora, sapere che Fanuele significa “volto di Dio”: Anna, sua figlia, ha davvero visto il volto di Dio in quello di Cristo. Si allude anche al luogo dove Giacobbe lottò con Dio e lo vide faccia a faccia.
E infine è di Aser che è il più benedetto dei figli di Giacobbe; il più gradito tra i suoi fratelli, tuffa il suo piede nell’olio. Le sue difese sono di ferro e rame ed il suo vigore sarebbe durato tutta una tua vita. Non c’è che dire, una bella benedizione questa contenuta in Genesi.
Terra benedetta. Padre benedetto. Figlia benedetta.
A sua volta non poteva che benedire.