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Divinità

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Ritorna la figura del Battista già molto presente nel tempo di Avvento. Per parlarne ho scelto questa opera del Bronzino, forse la sua opera più bella e completa. È conservata agli Uffizi. Nel dipinto integrale in uno sfondo scuro e sotto un cielo plumbeo, la Sacra Famiglia è rappresentata con la presenza di San Giovannino. Vedi fin dove si spinge la fantasia degli artisti e la sensibilità popolare!

Il Bambin Gesù dormiente è in un angolo. Lo adora il cuginetto. È paffuto, ma pallido e abbandonato, sembra morto! Sembra che non serva a niente il bacio e l’abbraccio del piccolo Giovannino per risvegliarlo. C’è una luce fredda e forte sui personaggi, ma il buio e l’ombra domina il resto.

Il brano del Vangelo di oggi mi ha rammentato questa iconografia diffusa per parlarci della divinità del bimbo che è nato. Un piccolo cartiglio avvoltolato su di sé, ce lo fa capire bene anche se è al rovescio…fa riferimento alla frase del Battista: “Ecce Agnus Dei”.

Questo bimbo nato nella carne è Dio. Questo è il messaggio. Ecco Dio, è così, si mostra, è accessibile, incontrabile, evidente. Eccolo, non è come ce lo immaginavamo, non ha un volto corrucciato e severo, non uno sguardo giudicante ed imperioso, ha i tratti colmi di tenerezza di un neonato.

Poniamoci con coraggio questa domanda oggi. Chi è Dio? Un fragile neonato consegnato alle nostre mani. E la liturgia, oggi, indicandoci la figura del Battista, ci invita a fare come lui che ha dovuto chiedersi: e chi sono io? Se questo è il volto di Dio, qual è il mio volto? Giovanni il battezzatore non ha dubbi, non si prende per Dio, sa di non esserlo; è umile, ha imparato, nel deserto, a misurare i propri limiti e i propri doni. E si fa da parte. E invece io? Chi sono? Io che pretendo di essere sempre il protagonista della mia vita?

Molti pensano che la fede sia alienante, che allontani dalla vera umanità. Non è così: solo Dio conosce il mio vero “io”. Io devo solamente fidarmi. Mettendoci alla sequela di Gesù, uomo perfetto, anche noi cresciamo in umanità. Solo in Dio divento capace di scoprire chi sono veramente, riflettendomi nel suo sguardo di misericordia.

Immagine: particolare de “La Sacra Famiglia Panciatichi, a olio su tavola (117×93 cm) di Agnolo Bronzino, 1541, Galleria degli Uffizi di Firenze

Don Massimo

Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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