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Pazzo

pazzo

Per dare del pazzo a Gesù ci vuole un bel coraggio. Sapendo poi che lui stesso un giorno dichiarerà:

“Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello, sarà sottoposto a giudizio. Chi poi dice al fratello: stupido, sarà sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: pazzo, sarà sottoposto al fuoco della Geenna” (Mt 5,22).

Tuttavia nell’episodio raccontato dal vangelo di oggi, brevissima pericope, si parla proprio di questa offesa fatta alla persona di Gesù; e ce lo saremmo aspettato dai suoi antagonisti! A dirlo invece sono proprio i suoi familiari: cugini e parenti.

Matteo scrive testualmente: ἔλεγον γὰρ ὅτι ἐξέστη cioè: “dicevano infatti è fuori di sé” (Mc 3,21); usa letterariamente un composto del verbo ῐ̔́στημῐ che vorrebbe dire: stare, essere messo… Quindi stanno parlando di Gesù come una persona che non è al suo posto, fragile mentalmente, facilmente manipolabile; un’altra accezione ci porterebbe a dire che il suo comportamento talmente strano suscitava stupore e meraviglia persino fra i suoi parenti; un’altra ancora è proprio quella per cui si vorrebbe far passare Cristo per uno che è fuori di testa, un forsennato, un pazzo.

E questo si scorna con la ricostruzione del brano, dove invece la folla accorre proprio per ascoltare Gesù che ormai riesce a radunare attorno a sé alcuni discepoli che staranno con lui giorno e notte, talmente autorevole era la sua parola. La cosa pertanto comincia a farsi seria. Sembra che i familiari covino dei cattivi pensieri su di lui, considerandolo un po’ come una gallina dalle uova d’oro di cui avrebbero potuto avvantaggiarsi.

La sua fama si diffonde grandemente e in pochissimo tempo: nei dintorni del lago Gesù ormai è famoso e procede spedito nella predicazione. Ma, dalla sua Nazareth, alcuni famigliari scendono a Cafarnao per riportarlo a casa. L’eco della sua fama è giunta fino al piccolo villaggio perso fra le montagne e i suoi parenti sono irritati dal suo comportamento: si è messo contro gli scribi e i farisei. È duro il vangelo, nel riportare che, all’inizio, nessuno dei famigliari di Gesù è diventato suo discepolo e che, addirittura, vogliono portarlo via con la forza.

Chissà Gesù come avrà reagito! Mi immagino… con tanta amarezza e compassione. Precedentemente a Nazaret non aveva potuto operare nulla perché non gli hanno creduto. Adesso addirittura lo vogliono bloccare, non si capisce bene perché: se temono per il buon nome della famiglia o perché vogliono impossessarsi del suo potere e in qualche modo condizionarlo…  Triste. Veramente triste.

Don Massimo

Don Massimo

Parroco della Parrocchia di San Gerardo al Corpo

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