L’immagine che ho scelto è il tramonto del sole sul Mar di Tiberiade. Lo stesso che vedeva Cristo alla sera delle sue giornate sulla sponda del lago. Abbiamo già parlato della salute restituita alla suocera di Pietro. Mi soffermerei allora sulla preghiera notturna del Signore, che è poi la preghiera serale del sacerdote quando si ritrova solo chiusa la chiesa, finita la giornata in cui ha cercato di annunciare il vangelo e testimoniare la carità di Cristo. È lì che del resto si gioca la felicità della nostra vita, quando siamo soli con noi stessi. È lì che dobbiamo essere sinceri con noi stessi.
Ricostruiamo i fatti. Dopo il tramonto del sole, finito il sabato con i suoi 1521 divieti (proibito anche visitare gli ammalati) tutto il dolore di Cafarnao si riversa alla porta della casa di Simone: la città intera era riunita davanti alla porta. Gesù agisce anche di sabato. Dà fondo a tutte le sue energie. Anzi non riesce a fermarsi nemmeno la sera.
Per gli ebrei, la sera è già il preannuncio della nuova giornata. E fu sera e fu mattina. Gesù è davvero il nuovo Creatore, il ri-creatore!! E io me lo immagino spossato che al buio se ne va, in un luogo segreto, a riprendere fiato. E lì nel segreto della sua stanza, Gesù prega.
A dire il vero, io non riesco a pregare alla sera. Mi addormento. Ma questo brano me lo sento vicino, vicinissimo. E solo uno che ha dato tutte le energie giornaliere per il Regno, può capire quello che si prova.